Il  2011 si apre con l’operazione immobiliare Castello ferma: la Golgi  Redaelli annuncia «Ancora nessun acquirente per l’ex cascina da 6,9  milioni di euro». Nel corso dell’anno a questo punto il quinto tentativo  di vendita. Il 2011 si incarica di risolvere il “rebus” del castello di  Carpiano, lo storico complesso rurale alle porte del paese in  prossimità della provinciale 40 Melegnano- Binasco. Una cascina  “castellata” di pregio assoluto (6,9 milioni di euro il valore  catastale), ma che fa fatica ad andare sul mercato dati anche i tempi  poco rosei del mattone. La Golgi Redaelli di Milano, storica azienda di  servizi che detiene da decenni lo stabile, conferma che alla data  attuale non si sono ancora trovati acquirenti e prospetta perciò  l’ipotesi di un ulteriore manifesto di vendita nell’anno al via.  L’operazione urbanistica sull’ex cascina carpianese, dove le attività  agricole sono cessate più di due anni fa, è non solo la più importante  prevista in paese ma anche una delle più ricche di prospettive in tutto  il Sudmilano. Ma l’area, vasta 36mila metri quadrati, ancora non ha  scritto le pagine del suo futuro: tutto è rimasto alla dismissione delle  stalle e delle altre strutture rurali mentre stentano a decollare i  nuovi scenari sociali e residenziali. «In questo momento non sono in  corso avvisi d’asta sul Castello - torna a precisare l’ufficio  patrimonio dell’ex Ipab di via Olmetto, oggi azienda di servizi - è  presumibile che ce ne saranno nel corso dell’anno, anche se alla data  attuale non abbiamo decisioni chiare su date e tempi ». Il «castello» di  Carpiano, risalente in parte al XVI secolo, è inquadrato da diversi  anni al centro di una variabile al Piano regolatore che ha stabilito  l’utilizzo dei diversi ambienti. Le parti architettoniche di maggior  pregio, quelle appunto di epoca storica, sono sotto vincolo della  Soprintendenza e non possono venire modificate, bensì inglobate nelle  nuove costruzioni. Una vasta zona della corte interna prevede il sorgere  di appartamenti e unità immobiliari, dando vita così a un piccolo  “quartiere” sulle tracce del passato agricolo locale. C’è infine un  ulteriore porzione del Castello riservata ad uso pubblico, e qui il  progetto parla di strutture commerciali (superfici medio piccole)  assieme a uno spazio auditorium e ad altri ambienti che rientrano in  possibili priorità stabilite da comune ed associazioni. Il quadro è  chiaro ma manca il passaggio decisivo: l’investimento immobiliare da  parte di un operatore o di un gruppo di operatori. Le strade seguite  dalla Golgi Redaelli per rilanciare la vendita sono state diverse: il  valore d’insieme è partito da 7,2 milioni per scendere a 6,3, risalendo  quindi a 6,9, il «tetto» stabilito dall’ultimo capitolato d’asta. Ma il  Castello, come tutto il settore immobiliare, patisce la congiuntura  negativa perdurante. E il nuovo «quartiere» di Carpiano slitta in là nel  tempo. Fonte: Il Cittadino 
 

 

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