La Soprintendenza dice “sì” alla sistemazione del campanile della Collegiata di San Biagio, l’antica chiesa parrocchiale di piazza XX Settembre al centro del cuore storico di Codogno. E così il nuovo anno si apre nel segno della cura del patrimonio religioso della città: perché l’autorizzazione delle Belle arti al restyling del campanile si accompagna anche al viatico che ancora la Soprintendenza ha dato pure al restauro delle quattro nicchie scavate nelle murature della cappella dell’altare di San Biagio, sempre all’interno della Collegiata di San Biagio. «L’intenzione è di avviare entro l’anno la sistemazione degli intonaci del campanile», sottolinea il parroco monsignor Diego Furiosi. Già identificato il costo dell’investimento: 150mila euro, di cui 75mila finanziati da contributi in arrivo da Fondazioni. Costruito dietro la chiesa e portato a termine nel 1612, il campanile da tempo mostra tutti i segni del suo sgretolarsi, con visibilissime ed ampie chiazze di muratura ormai non più coperte dall’intonaco. Gli sgretolamenti più evidenti sono vicini al quadrante dell’orologio, nel lato del campanile che guarda sulla piazza. È pur vero però che i distaccamenti degli intonaci interessano un po’ tutta la superficie della torre parrocchiale. «In più parti del campanile l’intonaco si è ormai staccato, in parte è anche caduto sul tetto della chiesa, facendo pure qualche danno», informava già in primavera monsignor Furiosi. Adesso il via libera della Soprintendenza fa ingranare la marcia a tutta l’operazione. La quale entro l’anno (e per diverse settimane) ingabbierà in uno scheletro di ponti e pilastri la torre campanaria di piazza XX Settembre: trattandosi di un restyling generale, infatti, il campanile dovrà gioco forza essere circondato da un intero ponteggio. La parrocchia ha già preso contatti anche con il comune, che ha in capo la proprietà dell’orologio del campanile. Al momento nessun intervento di sistemazione è previsto sul sistema campanario del campanile. Sono invece ancora da definire nel dettaglio i costi e gli interventi di progetto dell’altro intervento di restauro autorizzato dalle Belle arti: il rifacimento di quattro antiche nicchie che, sempre nella Collegiata di San Biagio, si trovano all’interno delle murature della cappella dell’altare di San Biagio. Due di esse custodiscono due preziosi reliquari del Settecento, contenenti le ossa di San Lucio e di San Cipriano. «L’intenzione è poter rendere visibili in tutta sicurezza questi reliquari - spiega il parroco -. L’idea progettuale è così quella di realizzare all’interno di queste nicchie uno scomparto a vista protetto da vetri anti-proiettili, in cui riporre i reliquari. Ovviamente sarebbero mantenute le quattro ante in legno risalenti al Settecento e che chiudono le nicchie». Luisa Luccini Mediglia L’ex sindaco Cesare Mannucci, tra il 1996 e il 2001 alla guida della cittadina di Mediglia, scende in campo in vista delle prossime comunali. È il primo a ufficializzare la sua candidatura alla corsa elettorale che tra qualche mese porterà al rinnovamento del consiglio comunale medigliese. Ci riprova a 48 anni, dopo un’esperienza giovanissimo (allora di anni ne aveva 33) alla guida della pubblica amministrazione. E lo fa con “Progetto per Mediglia”, la stessa lista, almeno per il nome, che ha presentato alla tornata elettorale del 2001 totalizzando 1537 preferenze, 10 in più di quando era stato eletto primo cittadino. Gli sfidanti non si conoscono ancora. La rosa dei papabili alla poltrona più ambita del consesso civico è tuttora un mistero. «Avevo lasciato da parte la politica per problemi di salute - spiega - e ho sbagliato. Dal 2009 sono tesserato del Pdl e ho fatto il sindaco rappresentando una coalizione di centrodestra. Sono figlio d’arte, mio padre era un dirigente nazionale del partito socialista, ma io, che di professione sono giornalista, ho scelto di rappresentare la parte riformista del centrodestra. Sarebbe un sogno tenere insieme il Pdl, che onestamente è diviso al suo interno, e gli altri partiti della stessa vocazione politica. Io mi propongo come candidato sindaco, puntando alla società civile e sono pronto a coinvolgere chi, come me, è ispirato a principi riformatori». L’appello è aperto a tutti, ma è di difficile applicazione se si guarda a sinistra degli schieramenti politici. Le trattative sono possibili sull’altra sponda nell’agone politico. E, perché no, intavolando trattative con i comitati civici sorti per combattere il gassificatore. «Nutro profondo rispetto per la formazione civica dei “Cittadini per Mediglia”, quello che posso fare è offrire la mia esperienza amministrativa e metterla a disposizione del paese - dice Mannucci -. Mi piace anche la presa di posizione della Lega, la risolutezza che ha dimostrato uscendo allo scoperto e dicendo che correrà da sola, a meno che non ci sia un azzeramento della classe politica che ha amministrato negli ultimi cinque anni il paese. Vedremo, perché le elezioni ormai sono alle porte e io ci sarò, portando in dote il buon lavoro fatto durante il mio breve mandato, nonostante qualche buontempone mi abbia dipinto al pari di un satanasso della politica medigliese». In 5 anni Mannucci è stato in grado di mettere a posto i conti del comune, cancellando mutui con tasso d’interesse oltre il 30 per cento per opere pubbliche «Avevo lasciato 4 miliardi di vecchie lire d’avanzo e 9 miliardi di lire in opere pubbliche - sottolinea - e ora i conti del comune sono in rosso e l’unica opera pubblica che si è vista è stata la ristrutturazione del palazzo municipale per 3 milioni di euro. Ce n’era davvero bisogno o era forse meglio investire altrove questi soldi? Eppure il mio nome si associa al tritovagliatore: non mi stancherò mai di dire che era e doveva essere provvisorio e ha fatto entrare nelle casse comunali quasi 10 miliardi di vecchie lire. Doveva diventare un piccolo impianto di compostaggio, accettato e compatibile con il Parco Sud, e non quel mostro che oggi si combatte». Fonte: Il Cittadino
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