venerdì 28 gennaio 2011

Lodi - Con il laser scanner si “fotografa” la città sotterranea e misteriosa - L’associazione “Lodi Murata” caricherà su Internet le immagini riprese

Un viaggio virtuale tra percorsi sotterranei e antiche rovine di Lodi. Sarà possibile rivivere, a chilometri di distanza, il passaggio in stretti camminamenti sotto Porta Regale. E conoscere nei particolari le stanze interne del Torrione. È questo l’innovativo progetto che è stato lanciato dall’associazione “Lodi murata”, che nei giorni scorsi ha avviato alcuni rilievi con apparecchi molto sofisticati nel fossato del Castello. «L’idea è quella di caricare tutto sul nostro sito web, per consentire a tutti di vedere in una riproduzione tridimensionale il patrimonio nascosto della città - spiega Giorgio Granati, presidente del sodalizio -. Il nuovo servizio dovrebbe essere reso disponibile dopo la primavera sul nostro sito Internet. Questo grazie a un lavoro di mappatura che è stato realizzato grazie alla sponsorizzazione dell’azienda Tenca costruzioni di Cavenago d’Adda».I rilievi sono stati compiuti da una società di Gazzaniga (in provincia di Bergamo), Progetto Azimut, che ha messo a disposizione un laser scanner che ha compiuto nella giornata di mercoledì una scansione dei cunicoli alla base delle fortificazioni di viale Dalmazia e piazza Castello. «È una tecnologia davvero avanzata, uno dei mezzi più all’avanguardia che si può trovare oggi sul mercato - riferisce Paolo Tarenzi di “Lodi Murata” -, permette di misurare le distanze che analizza al millimetro, calcola le geometrie di costruzioni e tessiture murarie in modo molto preciso. Tanto che poi si è in grado di ricostruire in modo fedele la realtà che è stata passata sotto i raggi del laser». Questi fasci luminosi hanno invaso le stanze interne del Torrione: gli esperti sono entrati nei vani al centro della struttura, che è il simbolo del capoluogo ed è stata recentemente oggetto di un intervento di riqualificazione. Poi l’apparecchio è stato installato all’interno del primo tunnel che comincia al termine del fossato del Castello e prosegue per diversi metri. Qui con torce alla testa e lunghi cavi, i tecnici hanno “fotografato” nei minimi particolari volte, muri sconnessi e tutti gli angoli dei percorsi ipogei. Un procedimento analogo è stato seguito anche per i ruderi di piazza Castello, quelli di fronte alla questura, di cui sarà possibile conoscere l’altezza precisa e le esatte dimensioni. Un lavoro durato diverse ore, che ha impegnato anche i rappresentanti del gruppo di “Lodi Murata”, che hanno offerto un supporto e seguito da vicino tutte le manovre. «Questo è uno dei tanti progetti che abbiamo promosso. Ora siamo quasi pronti anche per entrare nel vivo della maxi opera per il recupero e messa in sicurezza dei percorsi sotterranei del Castello - conclude Granati - il piano rientra nell’intervento, in collaborazione con il comune, che ha già permesso di sistemare il Torrione». Fonte: Il Cittadino

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