sabato 8 gennaio 2011

Orio - Lastre di eternit vicino al fiume - Il materiale si trova su terreno demaniale, ma la bonifica non c’è stata. L’appello del sindaco - La discarica segnalata all’Aipo da più di un anno

Da più di un anno giacciono abbandonate vicino al Lambro. Alla faccia di quella nuova sensibilità ambientale che da più parti, anche nella Bassa, si invoca. Sono le lastre di eternit che da quindici mesi si trovano abbandonate nella zona di Orio Litta limitrofa al Ponte di Mariotto, poco distante dall’argine del fiume Lambro e dalle ciclabili che portano a San Colombano: da più di un anno quelle lastre giacciono su questi terreni demaniali, in perenne attesa di essere rimosse da chi di dovere e con le dovute cautele del caso. E l’accaduto ha il sapore della beffa: si parla molto di questi tempi di smaltimento dell’amianto e di catalogazione degli immobili ricoperti di eternit, ma anche quando si tratta di poche lastre, come nel caso fotografato in territorio comunale di Orio, sembra opera ciclopica rimuoverle. La rimozione delle lastre compete all’Aipo, l’Agenzia interregionale per il fiume Po, che ha in cura e custodia il demanio fluviale. Forse l’Aipo non è al corrente di questo abbandono abusivo? Niente affatto: l’ Aipo ben conosce il caso, visto che dagli uffici comunali di Orio è stata scritta un anno fa una lettera in cui si segnalava proprio la presenza della discarica abusiva. Molti cittadini oriesi però si chiedono: «Ma se tutta la procedura informativa è stata espletata da tempo, perché le lastre sono ancora e sempre al loro posto?». Lo scorso dicembre, durante la serata per la valorizzazione del fiume Lambro organizzata proprio in comune ad Orio, il sindaco Pierluigi Cappelletti è tornato sulla questione, parlandone in via informale con il rappresentante dell’Agenzia interregionale per il fiume Po. In quell’occasione non sono arrivate risposte definitive, vero è che a bloccare la rimozione delle lastre in eternit sembrerebbero essere motivi di ordine economico, là dove si sarebbe ancora in attesa di sapere se l’intervento di bonifica sia o meno sostenuto da specifica copertura finanziaria. «Scarichi abusivi come questo sono sintomo del degrado culturale di tanti cittadini che abbandonano abusivamente rifiuti sul territorio - interviene Cappelletti -. È di giorni fa, ad esempio, la segnalazione di un altro scarico abusivo di sacchi di immondizia a Senna Lodigiana, in territorio della frazione Guzzafame. Purtroppo le bonifiche hanno un costo e i tempi di crisi d’oggi per assurdo sono anche in questo caso un ostacolo». Fonte: Il Cittadino

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