sabato 8 gennaio 2011

Sant'Angelo - Code e spazi angusti, la Posta scoppia - La struttura di via Cabrini non basta più, molti clienti costretti a “emigrare” a Graffignana e nel Pavese - Un solo ufficio in città e le attese agli sportelli sono sempre lunghe

C’è chi, armato di pazienza e buona volontà, avanza lentamente nella fila. Chi invece entra, dà una veloce occhiata ed esce scuotendo la testa: «Troppa gente, ripasserò». È mercoledì mattina a Sant’Angelo, giorno di mercato, e l’ufficio postale di via Madre Cabrini, l’unico in città, è come sempre pieno. A mezzogiorno sono una ventina le persone in attesa di essere ricevute ai tre sportelli aperti: chi per pagare una bolletta, chi per spedire soldi ai familiari nel Paese d’origine, chi per ricaricare il credito del telefono cellulare. Le code all’ufficio postale barasino non sono una novità. Troppo piccoli gli spazi del locale di via Madre Cabrini, che Poste Italiane ha preso in affitto da un privato. Troppo piccoli anche dopo l’intervento di riqualificazione (nuovo “layout”, così lo chiamano da Poste Italiane) di circa un anno e mezzo fa, che se da un lato ha reso più moderna e funzionale la vecchia posta (anche in ossequio ai nuovi servizi erogati, compresi quelli bancari), dall’altro non ha migliorato la situazione dal punto di vista degli spazi. E così le proteste e le lamentele non mancano. Anche per una questione di privacy e di rispetto dei dati personali: nei giorni di massimo afflusso, infatti, la gente si accalca una sull’altra e dunque per i clienti che approdano allo sportello è davvero difficile riuscire ad avere un po’ di riservatezza per poter sbrigare in tutta tranquillità le proprie incombenze. Locali troppo piccoli per un’utenza in crescita: agli italiani si sono aggiunti infatti in questi anni i molti stranieri che utilizzano la posta come mezzo di collegamento con i Paesi di provenienza. E all’ufficio postale santangiolino fanno riferimento anche clienti dei piccoli paesi vicini, nei quali questo servizio non è presente. Ma ormai a Sant’Angelo e nel circondario si assiste anche al fenomeno opposto: complice un ufficio postale sempre troppo affollato, non manca chi sceglie di “emigrare”, affidandosi ad esempio all’ufficio postale della vicina Graffignana piuttosto che a quelli di Villanterio e di Gerenzago, nel Pavese. Impossibile mercoledì avere un commento dal direttore provinciale delle Poste di Lodi («fuori sede per una settimana», avvertiva una sua collaboratrice). Impossibile però anche avere informazioni per tempo dall’ufficio stampa di Milano di Poste Italiane, nonostante le sollecitazioni. Eppure il problema esiste e, accanto ai cittadini che si sono rassegnati non manca chi protesta. La conferma arriva anche dal sindaco di Sant’Angelo, Domenico Crespi, che da tempo sostiene di aver offerto soluzioni alternative a Poste Italiane. Risultati però, zero. «Siamo disponibili a trovare soluzioni alternative all’ufficio di via Madre Cabrini - ha rimarcato il primo cittadino - e offriamo nuovamente la disponibilità di locali nella zona nord di Sant’Angelo per poter aprire un secondo piccolo ufficio, magari in grado di eseguire le operazioni più semplici, ma importanti per i cittadini, specie gli anziani».Fonte: Il Cittadino

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