mercoledì 12 gennaio 2011

San Donato - Fallisce l’immobiliare, il polo per gli artigiani ora rischia di “saltare” - Dopo vent’anni di attesa il progetto trova un altro ostacolo

Il progetto del polo per gli artigiani rischia di andare in fumo. Dopo quasi un ventennio cadenzato dai tentativi di individuare un’area idonea, lo scoglio questa volta si è presentato a conclusione di un iter concentrato sul lotto in prossimità delle vie Buozzi e Grandi che aveva preso quota alcuni anni fa con le migliori prospettive. «Purtroppo - annuncia il portavoce del consorzio di piccoli imprenditori, Carlo Ferrarini -, è fallita l’immobiliare che ci doveva vendere il terreno. Pertanto non è stato possibile firmare la convenzione con il comune, che doveva essere sottoscritta entro il termine ultimo del 31 ottobre. Nel frattempo una parte di investitori che pensava di realizzare nel nuovo comparto il proprio laboratorio, vedendo dilatarsi i tempi, ha individuato delle soluzioni alternative». Ma nonostante i problemi, che hanno messo in bilico ogni certezza riguardo il decollo del disegno di cui si parla da tempo, per chi ha fortemente voluto un punto di riferimento attrezzato e moderno per dare sede definitiva ad una ventina di operatori economici del Sudmilano, non è ancora detta l’ultima parola. C’è l’intenzione infatti di aprire un confronto con il curatore fallimentare per capire quali scenari si apriranno per il terreno che in base al Piano regolatore aveva già una destinazione d’uso compatibile all’intervento previsto. Tanto che con la fine del 2010, stando alla tabella di marcia, si parlava di avvio dei lavori. A questo punto il consorzio rivolge anche un appello ai potenziali interessati che potrebbero unirsi alla cordata di una decina di artigiani, i quali si sono comunque dimostrati tenaci nel tentativo di superare gli ostacoli che si sono frapposti all’obiettivo finale. Nel caso comunque in cui il consorzio dovesse spuntarla con l’acquisizione dell’area, dovrebbe partire da capo un percorso urbanistico che, in base alle previsioni, potrebbe assorbire circa sei mesi, per concludersi poi con il via libera ai cantieri. Inoltre, l’imprevisto richiede che siano rivisti anche gli accordi con le banche che erano già pronte a concedere il finanziamento dell’opera. Mentre se non andasse in porto la partita giocata sulla zona a ridosso dell’area industriale, il gruppo promotore non esclude l’ipotesi di tornare a rivolgersi al comune per l’individuazione di un indirizzo alternativo. Tra le ipotesi l’attenzione si concentra su un’area di proprietà dell’Immobiliare Asio nei pressi di Cascina Monticello. Soluzioni che in ogni caso per il momento sono ancora tutte da vagliare. Sembra infatti che la prospettiva di dotare l territorio di una cittadella moderna dove insediare vetrai e falegnami, piuttosto che carrozzieri e altre categorie di artigiani, nella fase attuale resta in auge con tutti i suoi ingredienti. In primis occorrerà attendere i riscontri del curatore fallimentare, dopodiché dovrebbe mettersi in moto un nuovo ingranaggio con il reclutamento anche di altri potenziali investitori. È certo che il fallimento dell’immobiliare proprietaria del terreno ha sparigliato le carte in tavola. Fonte: Il Cittadino

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