sabato 22 gennaio 2011

San Donato - «In via Caviaga nessuna pista ciclabile» - Un appello dei cittadini avversi anche alla costruzione di un marciapiede in via Fermi a discapito della zona boschiva - Residenti perplessi sull’ipotesi di realizzare un percorso protetto

«Diffidiamo formalmente l’amministrazione comunale dal varare provvedimenti con contenuti illegittimi». Il comitato di via Fermi - Caviaga chiede misure risolutive per i problemi che affliggono chi vive a ridosso delle assi maggiormente congestionate della città, che scontano la difficile collocazione in prossimità del terminal della metropolitana. I portavoce della zona partono mettendo bene in chiaro che la quota di San Donato dove si concentra un andirivieni continuo di auto e mezzi pubblici, in realtà è protetta da precisi vincoli, in quanto mappata come “isola ambientale”. L’occasione per prendere la parola si è presentata puntualmente nell’ambito dello spazio che, in attesa dell’adozione del Pgt (Piano di governo del territorio), ha consentito alle parti sociali di esprimersi. Alcuni promotori hanno così rispolverato l’istanza (in cui si sono riconosciuti 323 sottoscrittori che hanno aderito alla raccolta firme consegnata in comune nel giugno scorso), che si è recentemente alzata dal Supercondominio, dove risiedono 303 sandonatesi, collocato tra le vie De Gasperi, Caviaga, Fermi e Marignano. Guardando alle prospettive urbanistiche e alle misure del Piano urbano del traffico i diretti interessati chiedono che: «La via Fermi non sia aperta al traffico di attraversamento e non vi sia realizzato alcun marciapiede che distruggerebbe la zona boschiva; in via Caviaga non sorga alcuna pista ciclabile; gli autobus non passino per via Caviaga, ma per via Marignano». Gli abitanti di una parte “calda” di territorio, sbandierando passaggi di leggi, relazioni e documenti, puntano dunque a ritrovare la quiete. Per l’asse che si conclude con la M3 sollecitano una formula inedita che preveda la «sperimentazione, limitatamente alle ore di punta del mattino e della sera, di un divieto di accesso in entrata nella parte terminale della via, subito dopo l’ingresso del parco fino alla piazzetta, esclusi ovviamente i residenti in loco e le persone autorizzate». Gli stessi cittadini bocciano l’idea di una pista ciclabile, ricordando che un progetto del genere cancellerebbe una settantina di posti auto. Ipotesi che ha collezionato dissenso a tal punto che i portavoce della zona di fronte alla prospettiva di un corridoio per due ruote parlano di «azione vessatoria ed intollerabile». Chiedono invece che venga ripristinata la via preferenziale per le bici già esistente nella parallela via Fermi. Fonte: Il Cittadino

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