sabato 15 gennaio 2011

San Donato - Palazzo Eni, cittadini e Pd a confronto: «Il rischio è una via Emilia al collasso»

Sesto Uffici Eni, i cittadini chiedono al Partito democratico di evitare il collasso del traffico. «La concentrazione massiccia di uffici, vecchi e nuovi, nel nodo via Emilia - De Gasperi sposterà tutto il traffico ad ovest di San Donato. Si rischia il “tappo” alle porte di Milano. Le faranno davvero queste rotonde al posto dei semafori di piazzale Supercortemaggiore?». È venuta fuori anche questa tra le tante domande che hanno popolato il “question time” aperto giovedì sera dal Pd di San Donato ai cittadini seduti dall’altra parte dell’aula consiliare. Sul tavolo - sezionato ai raggi X - l’ormai notissimo progetto “sesto uffici”, ovvero Eni del futuro. Uno scenario che il Pd dimostra di aver nettamente diviso in due versanti. «Un investimento del primo gruppo industriale italiano nel proprio comune, chi non lo vorrebbe - è stato ribadito anche ad assemblea aperta -? Fatto così, con queste ombre in termini di utilità urbanistica, noi non lo vogliamo. E lo diciamo non contro Eni; contro la giunta». Dunque, via ai nodi dolenti dell’operazione. Primo: i parcheggi interrati. Andrea Pasqualini, coordinatore, ribadisce che gli oneri di urbanizzazione secondaria si sono “pietrificati” nella nebulosa operazione dei garages sotto i nuovi palazzi: «Anziché 15 milioni di euro o un investimento urbanistico corrispondente San Donato porta a casa questi 40mila metri quadri di garage, teoricamente asserviti ad uso pubblico, realizzati fra l’altro al non modico costo di 11mila euro a stallo di sosta». In un successivo intervento l’altro consigliere Andrea Battocchio ammette che «una volta che Eni ha ricomperato il De Gasperi Est, non si può più chiederle di progettare il sesto uffici nell’area San Francesco. Tuttavia è lecito domandarsi se almeno una parte dell’immenso quadrilatero azzonato a nuovo quartiere uffici non si potesse destinare ad usi maggiormente sociali». E qui spunta, o meglio rispunta, il discorso dei terreni ceduti in zona Monticello per concentrare il verde attorno al sesto uffici in 4mila metri quadri, individuando il resto nella zona opposta del comune: «Sui terreni di Monticello le case sono un’utopia - è ancora una volta l’affondo -. Sono a ridosso del canale scolmatore, sotto il cono aereo per Linate ed Eni sta cercando di svenderli da anni. Ripetiamo: l’edilizia residenziale è una pia illusione». A queste chiare espressioni di un punto di vista politico ha tenuto seguito il microfono lasciato ai cittadini. Qualcuno chiede se, piuttosto di prendere i terreni “scottanti” di Monticello, non fosse meglio monetizzarli. « Le monetizzazioni durano poco - è il punto di vista Pd - sindaco e giunta dovevano essere più seri sulle opere stradali, sul verde e sulla contestualizzazione».Fonte: Il Cittadino

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