A Milano e a Torino domenica per spostarsi ci si dovrà muovere a piedi, in bici o coi mezzi pubblici, nella speranza che una giornata a motori spenti, la prima del 2011, basti ad alleviare l'assedio dell'inquinamento atmosferico. Davanti all'emergenza smog le due principali città del Nord hanno deciso di giocare la carta dei blocchi domenicali del traffico: di dieci ore (dalle 8 alle 18) a Milano, di otto (dalle 10 alle 18) a Torino. Ma a seguire l'esempio dei capoluoghi, domenica, saranno davvero pochi comuni del comprensorio. Pronti a fermarsi, nella cintura torinese, sono al momento nove amministrazioni; nessuna invece nell'hinterland di Milano, con la Giunta Moratti che ha dovuto anche incassare la bacchettata del presidente della Provincia Guido Podestà (Pdl) per il mancato coordinamento nelle decisioni. "Anch'io sono rimasto sorpreso - ha detto Podestà - di non essere stato neanche avvertito di questa intenzione". La domenica a piedi sotto la Madonnina è per la verità una conseguenza automatica del piano per l'emergenza smog firmato lunedì scorso dal sindaco Letizia Moratti. "Domenica ci fermiamo - ha affermato oggi Letizia Moratti - perché non abbiamo segnali che ci dicano che rientriamo per tre giorni sotto i limiti consentiti di smog". E da lunedì, se le polveri sottili continueranno a non dar tregua, scatterà la fase due del piano, con la chiusura del centro dalle 7,30 alle 19,30 per tutte le auto che normalmente pagano Ecopass, il ticket antismog. Nonostante che l'emergenza inquinamento a Milano sia nei fatti, 15 giorni consecutivi con polveri sottili oltre le soglie e ben 23 dall'inizio dell'anno, le istituzioni del territorio hanno preferito abbandonare il capoluogo nella strada solitaria delle soluzioni-tampone. "Comprendiamo - ha spiegato l'assessore lombardo all'Ambiente Marcello Raimondi, al termine del tavolo regionale sullo smog - che il comune di Milano voglia radicalizzare le misure già previste dalla Regione, ma la stragrande maggioranza dei comuni non vede le condizioni per blocchi sporadici o anche programmati". Di poco migliore la situazione a Torino. La Giunta guidata da Sergio Chiamparino si è trovata obbligata a proclamare la domenica a piedi sotto la pressione di 17 giorni dall'inizio dell'anno con il Pm10 oltre la soglia di tolleranza. E sulla sua scia si sono già allineati Beinasco, Borgaro, Collegno, Grugliasco, Nichelino, Pinerolo, Rivoli, Settimo e Venaria. A questi potrebbero aggiungersi ancora Ivrea, Moncalieri e San Mauro, mentre Orbassano e Carmagnola hanno già fatto sapere che non aderiranno. Fonte: Ansa.it
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