Una forte esplosione, poi le fiamme e una colonna di fumo spinta dal vento verso la via Emilia e Tavazzano. Ieri mattina si è verificato il secondo incidente in meno di un anno a un trasformatore della centrale E.on di Tavazzano e Montanaso. È scattato l’allarme per una possibile nube tossica, ma il sistema di sicurezza ha funzionato e subito è entrato in azione l’impianto di spegnimento automatico e il peggio è stato scongiurato. Anche se una parte dell’olio presente, circa 50mila chili in tutto, è bruciato e si è quindi disperso nell’aria.L’allarme è scattato poco dopo le nove. In pochi minuti i vigili del fuoco erano già al lavoro con cinque mezzi di soccorso, arrivati sia da Lodi che da Sant’Angelo e Milano, raggiunti più tardi dai tecnici dell’Arpa, dalla Protezione civile e dai sindaci dei comuni interessati, Giuseppe Russo per Tavazzano e Luca Ferrari per Montanaso.A bruciare è stato quindi un trasformatore, collegato ai gruppi 5 e 6 a turbogas, che regola l’immissione della corrente elettrica prodotta dalla centrale nella rete, a una potenza di circa 320 megawatt. Si trova nel cortile, non lontano dall’ingresso: sembra che si tratti di un impianto rinnovato solo due mesi fa. Ora è bloccato, e probabilmente lo resterà per alcuni mesi.L’esplosione è stata provocata quasi certamente da una sovrapressione dei gas presenti all’interno (non si sa ancora se causata da un corto circuito o da altri motivi), che una volta fuoriusciti si sono incendiati a contatto con l’aria. A quel punto anche una parte dell’olio dielettrico (cioè non conduttore di elettricità, quindi isolante) è uscita: in parte è bruciata, in parte è finita nel bacini di raccolta a terra.Il “tappo” che chiudeva il trasformatore è stato proiettato verso l’esterno, contro la protezione in cemento armato (spessa trenta centimetri e altra più di venti metri) che circonda su tre lati il trasformatore: una misura di sicurezza imposta alcuni anni fa dai vigili del fuoco che si è rivelata quanto mai efficace. Subito è scattato il piano di evacuazione e tutti i circa 50 dipendenti presenti nello stabilimento sono usciti all’esterno. Nessuno è rimasto ferito o intossicato, visto che nessuno in quel momento si trovava nei pressi del trasformatore. In meno di mezz’ora l’incendio è stato domato e spento, anche se i pompieri hanno continuato a gettare acqua per raffreddare gli impianti. Poi sono cominciate le analisi dei tecnici dell’azienda e dell’Arpa. «Una piccola parte dell’olio è bruciata e si è dispersa nell’aria, ma non sappiamo ancora dire in che quantità - spiega il dirigente dell’Arpa Walter Di Rocco -: il fumo, che si vedeva da Lodi, è stato spinto dal vento verso la via Emilia e Tavazzano. Un’altra parte, invece, è stata raccolta nei bacini di contenimento che si trovano a terra. Le ripercussioni dal punto di vista ambientale, tutto sommato, sono state contenute».Ora l’obiettivo è individuare la cause dell’incendio, il secondo in meno di un anno che coinvolge un trasformatore (il caso precedente risale all’1 febbraio 2010) per evitare che si possano verificare altri incidenti. Fonte: Il Cittadino
mercoledì 5 gennaio 2011
Tavazzano - Un’esplosione scuote la centrale E.on - Vigili del fuoco al lavoro con i tecnici dell’Arpa, subito bloccato il gruppo interessato. Il sistema di sicurezza ha funzionato - In fiamme un trasformatore, allarme per la possibile nube tossica
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