mercoledì 5 gennaio 2011

Melegnano - Appello sul centro di soccorso - L’assessore: «Il polo con caserma dei pompieri e sede della Protezione civile non può più attendere» - Raimondo incalza la Regione: «Si dia una mossa»

«Il centro unificato di soccorso a Melegnano? Si muova anche il Pirellone». L’appello arriva dal neoassessore alla Protezione civile Fabio Raimondo, che prende subito posizione su un argomento di stretta attualità. La vicenda si trascina ormai da diversi anni, da quando cioè il ministero dell’Interno e la Provincia di Milano avevano deciso di dotare il Sudmilano di un centro unificato di soccorso, in grado cioè di accogliere la caserma dei vigili del fuoco e la sede della Protezione civile. E sin da subito la scelta era caduta proprio su Melegnano, che era proprietaria di un’area da circa 6mila metri quadrati sulla Binasca proprio a ridosso del casello dell’A1. Nell’operazione, poi, era stato coinvolto anche il comune di San Giuliano, i cui confini insistevano sul territorio in questione. Tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007 era stato approvato anche un protocollo d’intesa tra le parti interessate per definire le varie competenze, ma poi il progetto si era progressivamente arenato. Di qui i frequenti appelli delle amministrazioni del territorio e degli stessi vigili del fuoco, che a più riprese avevano incalzato sulla necessità di un presidio di questo genere nel Sudmilano. Essendo un territorio densamente abitato con la presenza di attività di vario tipo, del resto, i rischi di potenziali incendi sono sempre all’ordine del giorno. Eppure, in caso di emergenza, tuttora i pompieri devono arrivare da Milano o da Lodi. Il progetto aveva ripreso quota nel 2009 quando l’amministrazione provinciale, cui compete di fatto l’intervento, aveva stanziato 3 milioni di euro per il centro unificato di soccorso, che avrebbe ospitato i pompieri, la Protezione civile e la Croce rossa. L’insediamento avrebbe avuto un carattere polivalente, in grado cioè di gestire più funzioni operative autonome, ma nel contempo interconnesse tra di loro. E lo scorso maggio era stata anche convocata una conferenza dei servizi sull’argomento, durante la quale i vari enti interessati si erano seduti attorno ad un tavolo per discutere le modalità dell’operazione. L’esatta tempistica dell’intervento, però, non sembra ancora così certa, sebbene anche in questi giorni la Provincia abbia assicurato che l’intervento partirà quest’anno. Sulla vicenda prende quindi posizione Raimondo, cui nei giorni scorsi il sindaco Vito Bellomo ha affidato la delega alla Protezione civile proprio per seguire da vicino l’intricata matassa. «In questi anni palazzo Isimbardi ha dato nuova linfa a un intervento fondamentale per il territorio, che peraltro interesserà da vicino anche la nostra città - commenta l’assessore -. In virtù degli stretti rapporti che mi legano a Romano La Russa (assessore regionale alla Protezione civile ndr), comunque, a breve chiederò anche ai vertici regionali di intervenire per accelerare l’operazione». Fonte: Il Cittadino

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