A San Donato il Wwf riapre le porte della Levadina, l’oasi naturale vicino alla Paullese, in vista delle visite giornate aperte che inizieranno domenica 17 aprile. Sabato scorso una quindicina di volontari, assieme alle guardie ecologiche provinciali e all’azienda di igiene urbana, ha lavorato di sacchi e ramazza per le “grandi pulizie” dopo la stagione invernale. Il Lambro non ha mancato di riservare le sue sorprese, nel senso di rifiuti che arrivano dal gigantesco agglomerato milanese e si sono “arenati” qui con le esondazioni. Comunque la partecipazione all’iniziativa ecologica convince il Wwf che attorno alla Levadina si sta creando un vero interesse, considerando che il territorio di San Donato presenta un’urbanizzazione intensa pari quasi al cinquanta per cento. «La partecipazione è stata buona - sottolinea il responsabile degli ambientalisti sandonatesi Giorgio Bianchini - abbiamo formato delle squadre con quindici volontari rafforzati dalle guardie ecologiche del Gruppo Tiglio, e gli operatori dell’azienda rifiuti comunali supportati da due mezzi. Mezzi che abbiamo puntualmente riempito visto che le tracce delle esondazioni (ben quattro, ndr) in stagione autunnale-invernale si sono tradotte in scorie di ogni genere». Un’energica rimozione di pattumiera si è resa necessaria anche in prossimità della recinzione d’accesso di via Lambro, palcoscenico purtroppo per la continua apparizione di discariche e l’abbandono di ogni tipo di scoria ingombrante. Sabato ha affiancato la “spedizione” Enrica Confalonieri, biologa, traendo l’impressione che il valore eco ambientale della Levadina non è stato ancora capito a fondo: «La biodiversità dell’oasi è sorprendente - annota la biologa del Wwf- in quanto in un’area relativamente piccola è presente un sistema ambientale completo». Fonte: Il Cittadino
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