«I dissesti di via Ticino a Sesto Ulteriano ci costano almeno un carico danneggiato al giorno, il comune deve sistemare la strada. Oppure la lasci sistemare a noi, un modo lo troveremo ». Si alza ancora la voce di alcune aziende della zona industriale sulle “montagne russe” che rendono le strade un sobbalzo continuo. Con le casse che si schiacciano, si ribaltano dentro i rimorchi, rendono la merce ammaccata e invendibile. Tartassata dalle buche-killer è in particolare via Ticino, la strada più lunga della cittadella industriale, che parte dall’asse di via Po e termina a fondo chiuso mezzo chilometro dopo. Qui, negli ultimi duecento metri di via , l’asfalto praticamente non c’è più. Al suo posto si nota una sorta di avvallamento carsico, una specie di cratere, che “saluta” l’ingresso alla ditta di trasporti Nieddu, una delle prime ad installarsi qui quaranta anni fa. Sulla destra della curva infossata nella voragine fanno bella mostra di sé alcune cisterne dall’imprecisato contenuto - probabilmente gasolio da caldaia -giacenti da mesi accanto all’asfalto gruviera. Massimiliano Tallero, responsabile di filiale del circuito di imprese fondato da Battista Nieddu, dal comune finora ha incassato impegni ma fatti pochi. Ogni giorno di lavoro i tir escono gemendo e sferragliando. Quando rientrano e scaricano in ribalta, spesso si scopre che una parte del carico è buona da buttare. Secondo Tallero queste sono cose che fanno fare le dovute valutazioni a un imprenditore: «Uno si chiede se sia ancora conveniente stare qui, o sia il caso di trasferirsi». Alla Nieddu di San Giuliano lavorano una cinquantina di dipendenti e il traffico di spedizioni è sulla sessantina al giorno. «L’ultimo punto fermo nella vicenda è del 7 gennaio - riassume dunque il responsabile locale - quando il settore tecnico del comune ci comunica che via Ticino è già stata oggetto di un intervento di asfaltatura “nel primo tratto”: il che significa in una parte che non interessa alla nostra attività. Per quanto riguarda il resto c’è un impegno di qualche tipo per l’estate: “si stanno valutando modalità di intervento che potranno essere attuale solo con la stagione estiva”, leggiamo, “fatta salva la disponibilità di risorse economiche”. Una prospettiva veramente vaga ». Tallero come altri imprenditori della zona si rende conto delle pessime acque in cui navigano sia comune che Genia, ma evidenzia la modestissima entità economica del lavoro: «Non capisco quale sia la difficoltà, visto che comunque l’asfalto per il primo pezzo di via Ticino l’hanno posato ». Infine, conclude l’imprenditore sangiulianese, «sarà anche vero che i miei camion hanno contribuito a stressare la strada, ma le manutenzioni che mi spettano anche io le pago in tasse, come tutti». Fonte: Il Cittadino
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