venerdì 15 aprile 2011

Brembio - La centrale verde sta per vedere la luce - Quasi ultimati i lavori: l’impianto permetterà di smaltire i nitrati in eccesso e darà lavoro a trenta persone. L’energia elettrica prodotta dal biogas sarà in rete entro l’estate

La centrale verde di Brembio produce oltre 30 posti di lavoro tra dipendenti fissi e stagionali: la centrale a biogas promossa dalla società Brembio Energie sta per vedere la luce e già si contano le ricadute positive che avrà sul territorio.L’inaugurazione dell’impianto è ormai prossima, e si prevede che entro la fine di maggio i lavori di costruzione saranno terminati. Una volta conclusa la costruzione potranno essere caricate nei serbatoi le prime biomasse, trinciato di mais, triticale di frumento e segale, e sorgo, da miscelarsi a reflui animali, e da allora ci vorranno circa due mesi per l’accensione del grande motore in grado di generare corrente elettrica per 999 chilowatt. Le prime luci che derivano da biogas potrebbero accendersi dunque tra agosto e settembre.Con l’accensione del motore, comincerà pure a scaldarsi l’acqua di raffreddamento che, invece di essere semplicemente smaltita, si collega e scalda una grande serra da 14 mila metri quadrati dove saranno coltivati pomodori in modalità aeroponica, cioè senza terra. «È una centrale unica per tipologia in tutta Italia, con molte soluzioni innovative - spiega Antonio Andena, presidente di Brembio Energia e agricoltore di Brembio -. Le altre centrali a biogas del territorio sono pensate come integrazione del reddito agricolo, mentre questa svolge prioritariamente un’altra funzione, quella di salvare gli allevamenti».Secondo le normative Ue, infatti, Brembio è territorio compromesso dal punto di vista dei nitrati presenti nel terreno, derivanti dai reflui animali, e quindi per gli allevamenti della zona si profilava un forte ridimensionamento se non la chiusura. Invece, questa soluzione permette di convogliare i reflui ai serbatoi per il funzionamento della centrale, e in questo modo gli allevamenti possono continuare a esistere come prima.«E anche la diceria secondo cui queste centrali toglieranno mais dal mercato è da sfatare - continua Andena -. Infatti, le biomasse che utilizzeremo qui deriveranno da nuove colture sui terreni che negli ultimi 15 anni abbiamo dovuto dismettere per via delle imposizioni della Ue sulle produzioni».L’impianto, inoltre, creerà occupazione: due o tre operai lavoreranno all’impianto vero e proprio, per caricare le biomasse nei serbatoi di digestione, altre cinque persone saranno impiegate fisse nelle serre dove saranno coltivati i pomodori, e infine ci sarà bisogno di circa 25 dipendenti stagionali per la raccolta e l’impacchettamento dei pomodori. Trattandosi di serre, gli stagionali saranno impiegati per nove o dieci mesi l’anno.«È stata un’operazione complessa, alla quale abbiamo creduto fin da subito quattro anni quando partì il progetto - dice il sindaco di Brembio Giuseppe Sozzi -. Oggi che siamo vicini all’avvio della centrale ci accorgiamo di quanto bene possa fare al territorio: risolve il problema dei nitrati e quindi salva l’agricoltura, produce energia pulita con un ciclo continuo che in pratica non comporta emissioni di alcun genere né di calore, porta tra i 30 e i 40 posti di lavoro». Fonte: Il Cittadino

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