Duemila chilometri di itinerari, metà dei quali di piste vere e proprie, con annesse bellezze, alloggi e risorse di tutto il territorio. È quanto finalmente a portata di Internet, e di navigatore satellitare, per tutti i ciclopedoni intenzionati a godersi il Po lombardo e le sue meraviglie. Lanciato a fine 2009, il progetto per offrire ai turisti “slow” una mappatura completa dei percorsi ciclistici tra Lodi, Pavia, Mantova e Cremona è stato ripresentato con tutte le novità del caso ieri mattina in Provincia, assieme al suo nuovo portale web: andando all’indirizzo www.cicloturismo.podilombardia.it, in sostanza, gli amanti delle due ruote, della natura e del tempo libero potranno infatti cercare e trovare tutte le informazioni necessarie per godersi a tutto tondo una pedalata tra il Grande Fiume, i paesi e i luoghi che lo circondano.Realizzato dalla società ItinerAria, partner tra gli altri della Garmin (gruppo leader nei navigatori satellitari) e del ministero dei Beni culturali, il portale si fonderà soprattutto sulle cartine e sugli itinerari stradali: alla base, le rilevazioni chilometriche, le foto e i video tracciati fin dal 2009, e che nel solo Lodigiano hanno visto mappare circa 250 chilometri di percorsi, piste ciclabili e sentieri “protetti” in testa. Attraverso una descrizione “bivio per bivio”, così, i cicloturisti potranno scaricare in diversi formati multimediali sia gli itinerari suggeriti che quelli richiesti ad hoc, ottenendo una dettagliata descrizione sulla lunghezza del tracciato, i suoi tempi di percorrenze, le caratteristiche del fondo e persino... la bici consigliata. Ma il servizio, in realtà, è molto più completo: selezionando le opzioni proposte, infatti, il turista può chiedere che la mappa visualizzi anche le attrattive, i ristoranti e le strutture ricettive entro un chilometro dalla pista, ottenendo per ciascuno anche indirizzi e descrizioni.«È la più grande rete di itinerari d’Italia», assicura Alberto Conte di ItinerAria, richiamando più volte lo strettissimo rapporto del Po ciclabile con la storica via Francigena. Concetti condivisi anche da Palmiro Donelli, coordinatore del Sistema turistico Po di Lombardia, e dall’assessore provinciale al turismo Mariano Peviani: «Le prime fonti sugli itinerari nella zona sono del 1300, ora si apre una nuova frontiera», ha spiegato il secondo definendo l’iniziativa «un salto di qualità, con la tecnologia al servizio del turismo»; non saranno i 180 milioni promessi e poi scomparsi dei Fas, ma in tempi di austerità non resta che accontentarsi. E pedalare. Fonte: Il Cittadino
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