Ritoccata, meno impattante e soprattutto... meno cara. È la Tangenziale Est Esterna “lodigiana”, o meglio quella che la Provincia e le amministrazioni comunali coinvolte, in ossequio ai tagli annunciati, hanno rispedito con “bollo di approvazione” e le osrevazioni del caso verso la conferenza di servizi che, il 13 aprile, vedrà Regione, ministeri, enti, privati sedersi in summit attorno a un tavolo per vedere di fare decollare veramente la nuova grande infrastruttura viabilistica lombarda. Struttura che, nel Lodigiano, viaggerà per quasi 7 dei 32 chilometri di tracciato previsti, attraversando a vario titolo i comuni di Comazzo, Merlino, Zelo, Casalmaiocco, Mulazzano, Sordio, Tavazzano, Caselle Lurani, Castiraga Vidardo e Salerano, lambendone altri e interessando anche numerosi tra i “vicini” del Sudmilano.Tanta roba, ma con molti meno soldi a disposizione del previsto: tanto che, proseguendo nel confronto con i “suoi” comuni, la Provincia ha elaborato e approvato le quattro principali modifiche con le quali, cercando di ridurre il più possibile la “ferita” sul territorio, le opere promesse si faranno, facendo risparmiare ai costruttori qualcosa come 14-15 milioni di euro. Esempi? La variante sulla via Emilia a Tavazzano, dove rispetto al progetto di una galleria di collegamento con la frazione Villavesco la soluzione, già annunciata nelle scorse settimane, è stata individuata in un tracciato “a raso” che “bypassi” Villavesco girandole alle spalle: così facendo, dai 28 milioni di euro paventati (e irrecuperabili) si passerebbe a una spesa tra i 20 e i 22 milioni di euro, mitigazioni ambientali annesse, e senza incidere troppo sulla falda.L’altro grande risparmio arriverebbe dai lavori sulla Sp 17, la “Santangiolina”, dove il progetto di “variante” verrebbe sostituito da quella di “riqualificazione”, il più possibile sulla sede già esistente, rettilinea, senza “spanciature” né grossi espropri: così facendo si rientrerebbe nei 7,2 milioni di budget (contro uno “sforamento” previsto attorno ai 15), salvando la rotatoria a Calvenzano e, forse, anche una tra la sistemazione del tratto più complesso (Calvenzano-cascina Pollarana) e l’attraversamento a Castiraga.A Casalmaiocco, invece, la ricetta è nella riduzione da 445 a 341 metri della galleria di Cologno; così facendo, e così risparmiando, si migliorerebbe la rotatoria prevista tra le provinciali 138 “Pandina” e la 159 “Sordio-Bettola”, ma soprattutto si garantirebbe l’importante variante alla Pandina nei pressi della località Madonnina. Più incerta e articolata, infine, è la quarta modifica: ovvero l’intersezione tra la via Emilia e il futuro casello di Vizzolo, dove al posto della prevista rotatoria a due livelli (e in quota) si passerebbe a un’unica rotonda a raso per i comuni di Vizzolo, San Zenone e Sordio; il tutto, però, con la facoltà di poter fare retromarcia qualora l’opzione congestionasse troppo il traffico. Nel pacchetto, come compensazioni, verrebbero salvate anche opere previste come “facoltative” nell’accordo di programma, quali la rotatoria tra la via Emilia e via Melegnano a Vizzolo, la ciclabile Vizzolo-Melegnano lungo la via Emilia e la riqualificazione della strada provinciale “Sordio-Bettola” nel territorio di Casalmaiocco.Tutto fattibile? «Spetterà al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica, ndr) valutare, verificare e decidere se i costi e le richieste sono accoglibili - premette l’assessore provinciale Nancy Capezzera -. Ognuno ha ribadito perplessità e proposte, e noi ci siamo impegnati per salvaguardare il territorio da quella che è comunque una lesione del paesaggio e dell’agricoltura: io sono soddisfatta, abbiamo fatto un lavoro concertato con grande senso di responsabilità, cercando di non perdere le opportunità in gioco ma senza fare voli pindarici». Fonte: Il Cittadino
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