lunedì 11 aprile 2011

Paullo - La grande rivolta in bici contro la Tem - Intanto si prepara un’altra manifestazione per il 30 aprile: «Si possono avere dei risultati se la popolazione si mobilita». Gatti ha guidato una protesta sui luoghi della maxi tangenziale

Il 30 aprile sulla Paullese all’altezza di Peschiera Borromeo. Ecco l’invito per tutti i comuni, le associazioni e i comitati “No Tem”: esserci, ognuno con la propria bandiera, ognuno con il proprio gruppo, ma tutti insieme per ribadire ancora una volta un secco no a quel “mostro” che porterà nel territorio 70mila veicoli al giorno, ma non risolverà i problemi dei pendolari verso Milano né quelli di Paullese, Cerca e Pandina. «Le dichiarazioni solo verbali non servono a niente. Ci potrà essere uno spiraglio se il territorio ci tiene, se c’è la mobilitazione della popolazione»: è stato chiaro ieri mattina Massimo Gatti, consigliere alla provincia di Milano, che ha salutato le persone che si sono date appuntamento al parco Muzza di Paullo per fare una passeggiata sui luoghi della Tem. «Di Tem si parla da quasi dieci anni, le cose sono andate avanti, siamo proprio all’ultimo atto. Se entro fine mese non ci si fa sentire, i lavori cominceranno. Ma i comuni non devono mostrarsi rassegnati, se c’è una possibilità bisogna andare fino in fondo». E intanto il comitato “No Tem, sì metro” di Paullo ha organizzato la passeggiata di domenica mattina per vedere direttamente cosa significherà il progetto della nuova tangenziale per i luoghi del Nord Lodigiano. Una trentina di persone a piedi, in bicicletta, con bimbi, un cane e tanta voglia di confronto, provenienti da Paullo, Zelo, Cassino, Mulazzano, Cervignano e dal gruppo Wwf di San Donato, hanno dunque cominciato il percorso da quei campi tra il canale Muzza e Tribiano destinati a diventare “cava di riserva” per la Tem: la quarta, dopo le tre cave che sicuramente sono previste, ma che in caso di necessità ai lavori avrà una superficie di 360mila metri quadri e profondità fino a dieci metri; inoltre il corso di due rogge sarà deviato e per far passare i mezzi verso il cantiere si procederà all’esproprio delle terre sul lato destra della Muzza, ora zona di rimboschimento e habitat naturale per uccelli e animali. Non è ancora tutto: a distanza di due anni dalla fine dei lavori la cava diventerà un lago di 180mila metri quadri. «Un’autostrada tra campi e cascine», recitava il motto iniziale del progetto, e sarà proprio così dato che a Villambrera la cascina (i cui primi documenti sono addirittura dell’anno 972), si vedrà sorgere davanti un viadotto lungo 99 metri e alto 5, per far necessariamente passare i mezzi agricoli. «E tutto questo per passare da una velocità media di 31 km orari nel Sud Est Milanese, a 34», commenta Giancarlo Broglia del comitato di Paullo. E intanto comitati e associazioni si ritroveranno mercoledì 13 a mezzogiorno, al Pirellone, dove si terrà la conferenza dei servizi cui parteciperanno tutti i comuni e gli enti interessati. Fonte: Il Cittadino

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...