Il Parco della Pace è stato riqualificato e abbellito con nuove piante. Per l’inaugurazione l’amministrazione comunale ha scelto proprio il Primo Maggio in mattinata, dopo l’apertura ufficiale della Fiera Regionale alla presenza delle massime autorità provinciali e di quelle regionali che avevano appena visitato il padiglione centrale della rassegna. Come da protocollo, verso le ore 11 le autorità, guidate dal primo cittadino, si sono quindi recate a lato della piazza, dietro il palazzo comunale, per la cerimonia del taglio del nastro. «E’ con orgoglio e soddisfazione che riconsegniamo questa area verde ai bambini, agli anziani, ai borghettini ma non solo», ha annunciato l’assessore ai lavori pubblici Teresa Negretti. «Dobbiamo ringraziare l’ex sindaco Giuseppe Mazzola e gli amministratori che negli anni ‘70 - ‘80 hanno fortemente creduto nella realizzazione del parco, un’area verde urbana che allora poteva sembrare inutile, dato che Borghetto era circondato da campi, ma sappiamo che non è così». Il Parco della Pace era infatti nato nel 1984; la riqualificazione attuale ha previsto un investimento di 500.00 euro a garanzia per i prossimi vent’anni. Il sindaco Franco Rossi ha ringraziato le sorelle Antonia e Giuseppina Palestra, insegnanti molto apprezzate a Borghetto, già proprietarie di una parte dei terreni dove ora si estende la nuova area verde. Ad oggi i lavori non sono ancora totalmente terminati, restano da realizzare l’area sportiva e quella per le bocce e i giochi per i ragazzi, ma nel frattempo i prati ben curati, i percorsi per i pedoni, i salici e la quiete che vi si può respirare, accolgono chi è in cerca di silenzio e tranquillità. Domenica mattina il parco è stato però giustamente animato dagli stand della fiera, in particolare dalle tensostrutture che ospitavano i bovini e i coloratissimi volatili. «Vorremmo che questo parco diventasse luogo di incontro per i borghettini e punto di riferimento per tutti i lodigiani», ha concluso Teresa Negretti. «Lo offriamo loro perché lo utilizzino, lo rispettino e lo possano consegnare alle generazioni future». Fonte: Il Cittadino