Per quindici minuti la Paullese è stata chiusa al traffico all’altezza di Peschiera. Questa volta però non c’entra l’ennesimo incidente, ma sull’asfalto più pericoloso d’Italia ad interrompere la circolazione sono arrivati sabato mattina i comitati cittadini “No Tem-Sì Metro”, con in testa il consigliere provinciale Massimo Gatti. Il capogruppo di “Un’altra Provincia” ha tenuto un comizio ad un gruppo di cittadini, nel bel mezzo della provinciale 415 bloccandola per qualche minuto, mentre il resto delle persone intervenute hanno occupato il ponte pedonale su via Libertà. Un gesto simbolico, ma significativo per un centinaio di persone risolute sulla necessità di bloccare la «devastante tangenziale est esterna milanese (Tem, ndr) per la violazione dell’accordo di programma». Se non ci sarà il metrò fino a Paullo, senza la Paullese riqualificata, allora la Tem viene considerata un’opera oltreché deleteria per il territorio, anche pericolosa per la viabilità. Per dirla con le parole di uno slogan apparso tra bandiere sventolanti dei comitati della Federazione della sinistra e dell’Italia dei valori, la folla si è rivolta a tutti gli enti con un lenzuolo dove c’era scritto: “Non asfaltateci il nostro futuro”. Il senso è proprio questo. La paura è questa, manifestata dalle persone che hanno partecipato alla “passeggiata” lungo il ponte pedonale e all’avanguardia che si è spinta a scendere in strada per qualche manciata di minuti. Con le forze dell’ordine schierate ed eventualmente pronte ad intervenire. Ma in realtà - lo fanno sapere i comitati - di problemi non ce ne sono stati. Anzi, purtroppo di sindaci non ce n’erano (unico presente il candidato di “Mediglia per te” Pierangelo Avanzi). Eppure i pendolari provenienti da Paullo, Melzo, Agrate Brianza, Cervignano D’Adda, Settala, Comazzo, Tavazzano, Zelo Buon Persico e le associazioni (Legambiente, No-Expo) hanno dimostrato grossa partecipazione. «Si è levato un coro di no contro un’autostrada a pedaggio, fatta solo per dare profitti alla speculazione finanziaria ed edilizia, - ha commentato Giancarlo Broglia, coordinatore della Federazione della sinistra -; un no alla cementificazione del Sudmilano e del Lodigiano, mentre non solo non si realizzano i prolungamenti delle metropolitane 2 e 3 tanto utili ai lavoratori ma si tagliano i mezzi pubblici, si aumentano i costi degli abbonamenti per i pendolari. Tutti in auto ci vogliono, e noi rispondiamo di no». E nel suo intervento il consigliere provinciale Gatti è stato quanto mai chiaro: «I sindaci non devono arretrare di un passo dalla posizione che hanno assunto. Gli accordi sottoscritti nel 2007, che prevedono la costruzione della Tem a fronte del reperimento dei fondi per portare la linea 3 a Paullo, devono essere rispettati. I picchetti davanti alla Regione non bastano. I sindaci devono avere il coraggio di azioni più incisive». Perché altrimenti la battaglia sarà irrimediabilmente persa. «Tra qualche anno una superstrada a sei corsie ci passerà sopra la testa e molti di noi ancora non lo sanno - dichiarano Roberta Ghidoni e Massimiliano Soldati, due cittadini di Paullo che si sono sentiti in dovere di partecipare alla manifestazione -. La gente è disinformata, i comuni dovrebbero fare di più per spiegare alla popolazione quanto sta accadendo. A Paullo la nuova tangenziale attraverserà il parco della Muzza e deturperà il paesaggio di Cascina Villambrera: gli abitanti hanno il diritto di sapere». Fonte: Il Cittadino