mercoledì 4 maggio 2011

Giretto d'Italia al via. "La bici è meglio dell'auto" - Al via in 27 comuni la speciale competizione organizzata da Legambeinte e Fiab per dimostrare che si può pedalare non solo per fare sport ma anche pe combattere inquinamento e traffico


Per reclamare città a misura di bicicletta non c'è solo il critical mass. 

Se i maxiraduni a colpi di pedale lanciati venti anni fa a San Francisco sono ormai di casa anche sulle strade italiane, da oggi fino a venerdì chi crede nella bici come mezzo di trasporto alternativo può dimostrarlo anche partecipando al Giretto d'Italia 1, il primo Campionato nazionale della ciclabilità urbana che vedrà sfidarsi tra loro 27 città. Non occorre andare veloci, ma è indispensabile essere in tanti, perché a vincere saranno i Comuni dove si contano più ciclisti in circolazione e dove la bici è un mezzo di trasporto a tutti gli effetti. I giudici di gara sono Legambiente, Fiab e Cittainbici che, insieme alle amministrazioni locali e col patrocinio del ministero dell'Ambiente, effettueranno un monitoraggio straordinario dei mezzi utilizzati per muoversi in città. Check point dislocati in punti diversi del territorio comunale permetteranno di capire, in ognuno dei 27 centri, qual è la percentuale di spostamenti in bici e assegnare la maglia rosa ai migliori (la premiazione sabato).  Il Giretto d'Italia è diviso in 3 gironi (città grandi, medie e piccole) e come in una corsa a tappe vedrà i centri urbani gareggiare scaglionati in giorni diversi. Oggi corrono Torino, Genova, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Bolzano, Trento, Padova, Ferrara, Parma, Ravenna, Reggio Emilia, Pordenone, Udine, Monfalcone, Lodi, La Spezia, Pisa, Grosseto e Senigallia. Giovedì è la volta di Verona, Bari, Vicenza, Modena e Carpi. Chiude Schio venerdì. In Italia gli spostamenti in bici rappresentano solo il 3,8% del totale mentre in molti dei Comuni del 'Giretto d'Italià si supera con facilità il 10% o anche il 20.  "Il Giretto d’Italia - spiega Alberto Fiorillo di Legambiente - vuole dimostrare che alcune città italiane hanno percentuali di spostamenti a pedali paragonabili a quelli di capitali europee unanimemente considerate a misura di bici come Copenaghen o Berlino. In Italia, infatti, ci sono centri urbani dove già oggi le due ruote sono a tutti gli effetti un mezzo di trasporto: a spingere le persone in sella, comunque, non è la presenza di una particolare predisposizione culturale. Piuttosto è la presenza di buone pratiche nel campo della mobilità messe in atto dalle amministrazioni locali. Per contro nei Comuni dove non ci si sposta in bici quello che manca non è la cultura, mancano sindaci illuminati disposti a lavorare per città meno congestionate, meno caotiche, meno inquinate e meno stressanti".Fonte: La Repubblica.it
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...