Ventitrè cicogne in un colpo solo. Era da tempo che non si assisteva a
uno spettacolo così nella Bassa. Domenica, intorno alle 18, le persone
che transitavano sulla provinciale 27, a pochi passi dal centro abitato,
si sono trovate di fronte a due gruppi di animali. «Lo scenario era
affascinante - commenta un passante - e non ho esitato a riprenderlo con
la macchina fotografica. Alcune cicogne portavano una fascia di
riconoscimento, probabilmente si trattava di animali appartenenti a
qualche centro di reintroduzione. A pasteggiare nel campo, allagato
dagli acquazzoni dei giorni scorsi, c’erano anche fagiani e aironi
guardabuoi. Ho visto persino una poiana planare sull’erba.
Le cicogne
erano molto diffidenti. Hanno scelto, infatti, il lato di campo più
nascosto dalla provinciale, vicino al mais, per rifornirsi di cibo.
Rigorosamente divise in due gruppi, sembrava quasi che fossero
effettivamente due nuclei distinti, uno stanziale e uno selvatico, sulla
linea della rotta migratoria. Era da un po’ che da queste parti non si
vedevano così tante cicogne in una volta sola. A giugno era stato
ripreso un gruppo di 20 animali, ma si trovava sulle colline di San
Colombano». Dal 2001 a Castiglione è attiva la stazione di ambientamento
della cicogna bianca, collocata all’interno del centro visite del Parco
Adda Sud. Da allora sono state rilasciati in natura una ventina di
uccelli adulti e altrettanti sono i pulcini nati all’interno del
progetto. «Siamo soddisfatti - commenta il direttore del Parco Riccardo
Groppali -, effettivamente era da un po’ che non si vedevano così tante
cicogne da noi. Lo scopo della stazione di ambientamento di Castiglione
di attirare cicogne di passaggio sta funzionando bene. Tra poco
trasferiremo al parco ittico di Zelo, invece, le due cicogne che abbiamo
in voliera al centro l’Ortica di Corte Palasio (dove nel dicembre 2008
sono morte avvelenate le prime 6 introdotte, ndr). A dettare il
trasferimento della stazione di ambientamento sono sostanzialmente
ragioni di ordine gestionale. Per il trasloco però dobbiamo aspettare:
due cicogne selvatiche, infatti, hanno fatto il nido proprio sopra le
voliere, quindi dobbiamo attendere che le uova si schiudano. Le coppie
selvatiche che hanno nidificato al centro di Castiglione, invece, sono
due; il processo si è innescato ed è positivo, speriamo che continui».
Per il momento però, con i tagli ai finanziamenti annunciati, non sono
in vista nuovi progetti di reintroduzione animale. «È difficile
immaginare qualcosa di nuovo - commenta Groppali -, continuiamo, invece,
con il progetto sulle testuggini di palude, anche se queste ultime ci
mettono anni prima di riprodursi e bisognerà attendere ancora un po’
prima di vedere qualche piccolo di tartaruga». Attualmente sono una
trentina gli esemplari di tartaruga palustre reintrodotti, in un’area
ricavata al centro di Corte Palasio anche grazie all’impegno della
biologa del Parco Elisa Votta, prematuramente scomparsa pochi mesi fa.
La tartaruga autoctona, scientificamente Emys orbicularis, è nella
“lista rossa” degli animali in via di estinzione. Anche se sono una
specie minore, rappresentano un importante elemento di biodiversità e
recuperarli al nostro ambiente è fondamentale.Fonte: Il Cittadino