Tolto il cantiere al laghetto di via Volturno al quartiere Certosa di
San Donato, anche se i residenti, muniti di obiettivi e macchine
fotografiche, documentano una certa scarsità di fauna nel piccolo
specchio d’acqua. In particolare sembra del tutto scomparsa la
popolazione di tartarughe, e per chi volesse documentarsi meglio sul non
vivacissimo aspetto attuale del bacino sotto i palazzi, da alcuni
giorni c’è un video sul social network Recsando. In ogni caso, al di là
dell’enigma sugli animali che dovrebbero essere andati a infoltire il
ben più ampio bacino di via Europa, il mese di opere sul laghetto del
Certosa si è concluso. L’intervento fondamentale è quello che taglia i
costi del rifornimento d’acqua, arrivati a circa quindicimila euro di
forniture a giro di calendario. Oggi è visibile invece un pozzo che
garantisce l’apporto idrico dalla falda superficiale realizzando in tal
modo un doppio risultato. Da un lato infatti, come accennato, i costi
per mantenere stabile il livello del bacino vengono abbattuti;
dall’altro è risolto in anche il problema del ricircolo idrico. Uno dei
nodi critici dell’elemento naturalistico che abbellisce il quartiere ad
ovest è sempre stato il ricambio dell’acqua di invaso, fondamentale per
permettere la sussistenza delle popolazioni animali e l’ossigenazione.
Il riempimento periodico veniva effettuato appunto attingendo
direttamente dall’acqua di rete, un metodo che presentava il doppio
inconveniente di non essere in sé efficacissimo e di andare a pesare
sulle bollette del bilancio comunale. Con il pozzo di prima falda, che
non utilizza acqua potabile, il comune dovrebbe essere vicino al costo
zero, almeno per quando riguarda le pure e semplici forniture idriche.
Nato a metà degli anni Novanta come opera di interesse urbanistico
collegata alla copertura del tratto sandonatese di Redefossi, il
laghetto di via Volturno rappresenta il cardine di una fascia verde che
si sviluppa lungo l’asse via Parri-via per Civesio, staccando il
quartiere Certosa dal resto di San Donato. Nel parco del quartiere il
problema di una soluzione definitiva al “costoso” laghetto ha dominato a
lungo l’agenda del comitato locale dei residenti. Al punto che, in
effetti, il comitato rivendica come propria la soluzione del pozzo di
falda, invocata negli anni scorsi come toccasana per le bollette niente
affatto annacquate che arrivavano nei conti pubblici. Adesso per quanto
riguarda il laghetto, l’ultimo problema è di riavere qualche piccolo
abitante in più, dai pesci alle tartarughe. In zona gli sguardi si
spostano dall’altra parte del corridoio verde, al parcheggio ex Pirelli
sui quali i residenti non vogliono veder innalzare palazzine.Fonte: Il Cittadino