venerdì 22 luglio 2011

San Donato - Caos immondizia, controlli a Metanopoli

Il quartiere di Metanopoli è finito al centro di alcune verifiche della Asl, su sollecito di un gruppo di sandonatesi della zona. Ma la relazione di quanto è emerso per il momento è a conoscenza solo degli addetti ai lavori, affinché risolvano i problemi riscontrati.Il principale disagio, per quanto concerne il fronte igienico - sanitario sembra legato soprattutto alla spazzatura che, a dire dei cittadini della zona, i negozianti di via Alfonsine, in assenza di alternative, depositano all’aperto, sul retro delle loro botteghe. Facendo notare i ritardi che si sono cumulati per la realizzazione dei sistemi meccanizzati a scomparsa, i diretti interessati spiegano che i nuovi moderni dispositivi in prima battuta avrebbero proprio dovuto risolvere il dilemma della mancanza di strutture apposite per la raccolta differenziata nel tratto di quartiere che si estende da via Alfonsine, fino alla zona in prossimità della Chiesa Santa Barbara.Al fine di restituire alla zona un clima di ordine e pulizia, allo scioglimento della ex cooperativa inquilini Eni, nel 2007, era stata versata all’Acs (Azienda comunale servizi) la somma di 300 mila euro per la realizzazione del progetto. Ma, in assenza di sviluppi i residenti più attivi circa un mese fa hanno lanciato un nuovo appello alle istituzioni, attraverso un esposto inviato alla Asl, al prefetto, soprattutto per quanto concerne l’ordine pubblico, nonché ad alcuni referenti della Regione Lombardia e ai vertici del comune di San Donato. Nel documento corredato di un centinaio di firme i promotori hanno elencato tutti i disagi che sembrano accomunare una gran quota di abitanti di Metanopoli. Oltre al dilemma dell’immondizia, il gruppo civico spontaneo ha anche fatto cenno ai vandali dei muri, che con bombolette spray minacciano il decoro urbano, nonché ad un clima serale e notturno fatto di schiamazzi di adolescenti, i quali soprattutto nella bella stagione paiono mettere a dura prova la pazienza e il sonno di chi risiede nei caseggiati circostanti a via Alfonsine. Per il momento, l’unica risposta ufficiale è stata trasmessa alla Asl, con una nota in cui avverte coloro i quali hanno chiesto verifiche che le risultanze del sopralluogo «sono state trasmesse alle autorità comunali, al fine di attivare le opportune azioni risolutive della problematica esposta». A questo punto gli interessati stanno valutando l’ipotesi di recarsi in municipio per prendere visione del documento. Nel frattempo, già in settembre c’è si chi mostra risoluto nell’intenzione di tornare alla carica sul progetto mai decollato dei sistemi di raccolta meccanizzati. Tenendo conto infatti che tra meno di un anno la città andrà a votare, i residenti iniziano a chiedersi se entro quella data il comune riuscirà ad investire il fondo depositato presso l’azienda. L’interrogativo riguarda i 300 mila euro finalizzati ad un progetto che dovrebbe in parte garantire spazi idonei per i rifiuti provenenti sia dalle abitazioni che dalle attività commerciali.Fonte: Il Cittadino
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