sabato 23 luglio 2011

“Boom” di pellegrini lungo la via Francigena. Orio Litta stregata dalle storie dei viaggiatori

Storie di straordinarie vacanze sulla via Francigena. Dove il fascino e la fatica del viaggio a piedi lungo l’antico percorso dei Romei surclassa i cliché “spiaggia e ombrellone” al mare o “passeggiata e pranzo in baita” in montagna. Di pellegrini ne sa ormai molto Orio Litta: l’antico ostello benedettino dall’inizio dell’anno ha già ospitato 122 pellegrini, il “botto” risale a qualche giorno fa con l’ospitalità a 18 scout di Varese, arrivati poco prima di mezzanotte, attesi e accompagnati sotto le stelle sull’argine del Lambro dal sindaco Pierluigi Cappelletti.
«Al buio e senza luci bisognava fare da guida, così li ho attesi al ponte di Mariotto- racconta- Poi grazie alla disponibilità dei volontari Piera e Daniela, Gianfranco ed Enrico, abbiamo preparato la pastasciutta e i pasticcini, rifocillandoli. Quindi tappa in palestra per le docce. All’una di notte erano tutti in grangia nei loro sacchi a pelo a ronfare beatamente per recuperare energie». Tante le storie che accompagnano gli arrivi dei pellegrini. A fine giugno, ad esempio, è arrivato Trond Muri, insegnante di Svelvik (Norvegia) che sta camminando da Oslo a Betlemme. Ogni anno percorre tappe secondo i capitoli del libro “Il viaggio di Elisabeth” dello scrittore Jostein Gaarder, storia di un agnello e di una bambina che attraversano l’Europa e l’Asia per raggiungere Betlemme e partecipare alla lieta novella della nascita di Gesù. Il racconto ha molto appassionato l’insegnante che ha così deciso di fare lo stesso pellegrinaggio, camminando un po’ ogni anno. «Questo libro e il mio viaggio mi stanno cambiando la vita», ha scritto sul registro dei pellegrini il norvegese, che in grangia ha trovato altri due romei italiani. Il 4 luglio è arrivata Stefanje Meyer, aspirante giovane attrice di Amburgo. «Voglio cercare dentro me stessa e cammino per fare scoperte perché è importante vivere lentamente». E sorpresa: da un taschino dei pantaloni, la ragazza ha tolto un topolino campagnolo, da lei salvato dalle spire di una biscia, diventato da allora suo inusuale compagno di viaggio. Lo stesso giorno la via Francigena ha visto transitare un gruppo di ragazzi di Monza, sette giovani disabili accompagnati dal docente Raoul Manenti, che hanno percorso in pulmino il tratto francigeno da Corte Sant’Andrea fino alla foce del Lambro per un sopralluogo e una visita didattica. L’assessore ai servizi sociali Enrico Ribolini ha illustrato loro la storia di Cascina San Pietro e mostrato la struttura medioevale. Il Comitato Accoglienza Pellegrini di Orio Litta si sta registrando come associazione onlus: «Perché il nostro volontariato, nato nel 1996, possa avere veste ufficiale e adeguata voce in capitolo».Fonte: Il Cittadino
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