Storie di straordinarie vacanze sulla via Francigena. Dove il
fascino e la fatica del viaggio a piedi lungo l’antico percorso dei
Romei surclassa i cliché “spiaggia e ombrellone” al mare o “passeggiata e
pranzo in baita” in montagna. Di pellegrini ne sa ormai molto Orio
Litta: l’antico ostello benedettino dall’inizio dell’anno ha già
ospitato 122 pellegrini, il “botto” risale a qualche giorno fa con
l’ospitalità a 18 scout di Varese, arrivati poco prima di mezzanotte,
attesi e accompagnati sotto le stelle sull’argine del Lambro dal sindaco
Pierluigi Cappelletti.
«Al buio e senza luci bisognava fare da guida,
così li ho attesi al ponte di Mariotto- racconta- Poi grazie alla
disponibilità dei volontari Piera e Daniela, Gianfranco ed Enrico,
abbiamo preparato la pastasciutta e i pasticcini, rifocillandoli. Quindi
tappa in palestra per le docce. All’una di notte erano tutti in grangia
nei loro sacchi a pelo a ronfare beatamente per recuperare energie».
Tante le storie che accompagnano gli arrivi dei pellegrini. A fine
giugno, ad esempio, è arrivato Trond Muri, insegnante di Svelvik
(Norvegia) che sta camminando da Oslo a Betlemme. Ogni anno percorre
tappe secondo i capitoli del libro “Il viaggio di Elisabeth” dello
scrittore Jostein Gaarder, storia di un agnello e di una bambina che
attraversano l’Europa e l’Asia per raggiungere Betlemme e partecipare
alla lieta novella della nascita di Gesù. Il racconto ha molto
appassionato l’insegnante che ha così deciso di fare lo stesso
pellegrinaggio, camminando un po’ ogni anno. «Questo libro e il mio
viaggio mi stanno cambiando la vita», ha scritto sul registro dei
pellegrini il norvegese, che in grangia ha trovato altri due romei
italiani. Il 4 luglio è arrivata Stefanje Meyer, aspirante giovane
attrice di Amburgo. «Voglio cercare dentro me stessa e cammino per fare
scoperte perché è importante vivere lentamente». E sorpresa: da un
taschino dei pantaloni, la ragazza ha tolto un topolino campagnolo, da
lei salvato dalle spire di una biscia, diventato da allora suo inusuale
compagno di viaggio. Lo stesso giorno la via Francigena ha visto
transitare un gruppo di ragazzi di Monza, sette giovani disabili
accompagnati dal docente Raoul Manenti, che hanno percorso in pulmino il
tratto francigeno da Corte Sant’Andrea fino alla foce del Lambro per un
sopralluogo e una visita didattica. L’assessore ai servizi sociali
Enrico Ribolini ha illustrato loro la storia di Cascina San Pietro e
mostrato la struttura medioevale. Il Comitato Accoglienza Pellegrini di
Orio Litta si sta registrando come associazione onlus: «Perché il nostro
volontariato, nato nel 1996, possa avere veste ufficiale e adeguata
voce in capitolo».Fonte: Il Cittadino