martedì 19 luglio 2011

San Donato - Raccolta di firme per Cascina Ronco

La crociata politica contro la colata di cemento a Cascina Ronco fa tappa tra i cittadini. Contro l’ipotesi di convenzione tra comune e operatore privato per la trasformazione dell’unica cascina funzionante del territorio in un complesso per oltre 300 abitanti, i militanti di Rifondazione comunista ieri mattina sono scesi in campo con una raccolta firme, che in due ore si è arricchita di una prima quota adesioni. Intanto, tra la maggioranza, anche la Lega Nord conferma la propria alzata di scudi contro nuovi interventi urbanistici a Poasco. Così come dal fronte opposto il gruppo dei Verdi, insieme ad altre forze di centro sinistra, nelle scorse settimane hanno dichiarato battaglia contro la dibattuta prospettiva di trasformazione dell’immobile agricolo che sorge ai margini del Parco Sud. Guardando agli ultimi aggiornamenti, dopo che l’esecutivo di centro destra su questo spinoso tema, che preannuncia scontro politico, ha fatto slittare il confronto, la sinistra ha deciso di scendere in campo in campo. E, nonostante una parte di comunità sia già in ferie, sembra che le risposte da parte della cittadinanza in questa battuta d’esordio non siano comunque mancate. Il capogruppo di Rifondazione Massimiliano Mistretta, tirando le somme , spiega: «Nel corso di un presidio di due ore che si è tenuto nella frazione, ieri abbiamo presentato le nostre sei osservazioni al Pgt (Piano di governo del territorio), che riguardano Poasco, di cui una è dedicata in modo specifico a Cascina Ronco. Per ciascun documento abbiamo proposto agli interessati che ne condividevano i principi, di apporre la propria firma. Abbiamo raccolto 300 sottoscrizioni, ottenendo così un primo importante risultato». Ma, passando agli avversari, il Carroccio, che ha già lanciato chiari segnali avversi alla realizzazione di nuove edificazioni nella zona decentrata, bocciando il Pgt in fase di adozione, a questo punto si mostra pronto a proseguire sulla strada imboccata. «Noi - rimarca il portabandiera lumbard, Luigi Ghilardi -, siamo pronti a contrastare qualsiasi operazione edificatoria a Poasco, quindi siamo contrari anche alla convenzione per Cascina Ronco che, fino a quando ci saranno conduttori disposti a mantenerla funzionante, deve rimanere una struttura agricola. Anche la nuova palazzina prevista in prossimità della linea 77 per quanto ci riguarda non dovrà ospitare case, ma ambulatori e altri servizi». Al tempo stesso i bossiani ricordano di aver già promosso nei mesi scorsi dei gazebo a sostegno dei propri emendamenti che, dopo essere stati bocciati dal resto della maggioranza, verranno rilanciati in occasione dell’approvazione del principale strumento di programmazione urbanistica. A tutela della fattoria cinquecentesca collocata nella zona rurale di questo tratto di hinterland, è così decollata una mobilitazione bipartisan. Fonte: Il Cittadino
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