La crociata politica contro la colata di cemento a Cascina Ronco fa
tappa tra i cittadini. Contro l’ipotesi di convenzione tra comune e
operatore privato per la trasformazione dell’unica cascina funzionante
del territorio in un complesso per oltre 300 abitanti, i militanti di
Rifondazione comunista ieri mattina sono scesi in campo con una raccolta
firme, che in due ore si è arricchita di una prima quota adesioni.
Intanto, tra la maggioranza, anche la Lega Nord conferma la propria
alzata di scudi contro nuovi interventi urbanistici a Poasco. Così come
dal fronte opposto il gruppo dei Verdi, insieme ad altre forze di centro
sinistra, nelle scorse settimane hanno dichiarato battaglia contro la
dibattuta prospettiva di trasformazione dell’immobile agricolo che sorge
ai margini del Parco Sud. Guardando agli ultimi aggiornamenti, dopo che
l’esecutivo di centro destra su questo spinoso tema, che preannuncia
scontro politico, ha fatto slittare il confronto, la sinistra ha deciso
di scendere in campo in campo. E, nonostante una parte di comunità sia
già in ferie, sembra che le risposte da parte della cittadinanza in
questa battuta d’esordio non siano comunque mancate. Il capogruppo di
Rifondazione Massimiliano Mistretta, tirando le somme , spiega: «Nel
corso di un presidio di due ore che si è tenuto nella frazione, ieri
abbiamo presentato le nostre sei osservazioni al Pgt (Piano di governo
del territorio), che riguardano Poasco, di cui una è dedicata in modo
specifico a Cascina Ronco. Per ciascun documento abbiamo proposto agli
interessati che ne condividevano i principi, di apporre la propria
firma. Abbiamo raccolto 300 sottoscrizioni, ottenendo così un primo
importante risultato». Ma, passando agli avversari, il Carroccio, che ha
già lanciato chiari segnali avversi alla realizzazione di nuove
edificazioni nella zona decentrata, bocciando il Pgt in fase di
adozione, a questo punto si mostra pronto a proseguire sulla strada
imboccata. «Noi - rimarca il portabandiera lumbard, Luigi Ghilardi -,
siamo pronti a contrastare qualsiasi operazione edificatoria a Poasco,
quindi siamo contrari anche alla convenzione per Cascina Ronco che, fino
a quando ci saranno conduttori disposti a mantenerla funzionante, deve
rimanere una struttura agricola. Anche la nuova palazzina prevista in
prossimità della linea 77 per quanto ci riguarda non dovrà ospitare
case, ma ambulatori e altri servizi». Al tempo stesso i bossiani
ricordano di aver già promosso nei mesi scorsi dei gazebo a sostegno dei
propri emendamenti che, dopo essere stati bocciati dal resto della
maggioranza, verranno rilanciati in occasione dell’approvazione del
principale strumento di programmazione urbanistica. A tutela della
fattoria cinquecentesca collocata nella zona rurale di questo tratto di
hinterland, è così decollata una mobilitazione bipartisan. Fonte: Il Cittadino