lunedì 29 agosto 2011

Lodi - Provincia, è il “giorno della speranza”

«Il risultato è vicino». Sono parole di ottimismo quelle espresse ieri pomeriggio dal presidente di Palazzo San Cristoforo, Pietro Foroni. Le ultimi anticipazioni sul confronto politico nazionale fanno ben sperare il Lodigiano. L’intesa raggiunta, sulle modifiche alla finanziaria bis, prevede il salvataggio dei piccoli comuni e la cancellazione del taglio delle Province.
Il progetto è inserire tutto in una maxi riforma istituzionale da elaborare. Un’ipotesi che significherebbe al momento quindi scongiurare la soppressione della Provincia di Lodi. «Per ora aspettiamo a festeggiare - afferma cauto Foroni -. I segnali che ho ricevuto sono senza dubbio positivi, ma bisogna attendere ancora qualche giorno per avere la certezza che quello stralcio dal decreto ci sia veramente».L’accordo, all’interno del centro destra, dovrebbe essere formalizzato oggi nel corso dell’incontro tra il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi e il leader della Lega, Umberto Bossi. «Per ora sembra si sia riusciti a tamponare la situazione - aggiunge Foroni - con lo stralcio previsto ridiamo quindi veste costituzionale ad un decreto che presenta molti vizi. Uno di questi è il non aver indicato l’esatto risparmio di spesa. La Lega nord ha lavorato sin da subito per apportare alcune modifiche. L’importante è che tra sei mesi non si torni alla medesima situazione, con una nuova proposta di sopprimere le Province sotto i 300mila abitanti. Sono aperto ad una riorganizzazione del sistema delle autonomie, ma ritengo che questa non debba essere definita da un burocrate romano, che decide di tagliare dalla sera alla mattina. Lo si decida d’accordo con le regioni». Già nei giorni scorsi, il sindaco di Lodi Lorenzo Guerini in “missione” nella capitale aveva parlato di spiragli positivi per salvare la Provincia di Lodi. «Quanto emerso in queste ore è anche il frutto del lavoro fatto da Anci e Unione delle province italiane - spiega - è stato elaborato un emendamento da presentare in Parlamento di cui avevo discusso negli incontri avuti nei giorni scorsi a Roma. L’orientamento è quello d’inserire il ridisegno del sistema delle autonomie locali in un progetto più complessivo di riforma costituzionale, un percorso di confronto che condivido».Stando alle dichiarazioni del sottosegretario alla presidenza del consiglio, Paolo Bonaiuti, dovrebbero essere salvi anche i piccoli comuni. La manovra anti deficit aveva previsto un loro taglio, se sotto i mille abitanti. Una scure che nel Lodigiano si sarebbe abbattuta su sette comunità, da Abbadia Cerreto a Meleti, da Terranova de’ Passerini a Cavacurta, da Maccastorna a Corno Vecchio fino a Camairago. «A quanto sembra hanno accolto le proposte Anci - spiega il referente dell’associazione dei comuni del Lodigiano, nonché sindaco di Lodi Vecchio, Giancarlo Cordoni - anche i piccoli comuni dovrebbero infatti mantenere un loro consiglio comunale e difendere in questo modo la loro identità. Ora dovremo lavorare per favorire la diffusione di convenzioni tra i comuni per gestire i servizi». Infine questa sera è previsto il consiglio comunale a Lodi (ore 18.30, in diretta su Internet), dove si discuterà proprio della soppressione della Provincia di Lodi.Fonte: Il Cittadino
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