«Il risultato è vicino». Sono parole di ottimismo quelle espresse ieri
pomeriggio dal presidente di Palazzo San Cristoforo, Pietro Foroni. Le
ultimi anticipazioni sul confronto politico nazionale fanno ben sperare
il Lodigiano. L’intesa raggiunta, sulle modifiche alla finanziaria bis,
prevede il salvataggio dei piccoli comuni e la cancellazione del taglio
delle Province.
Il progetto è inserire tutto in una maxi riforma
istituzionale da elaborare. Un’ipotesi che significherebbe al momento
quindi scongiurare la soppressione della Provincia di Lodi. «Per ora
aspettiamo a festeggiare - afferma cauto Foroni -. I segnali che ho
ricevuto sono senza dubbio positivi, ma bisogna attendere ancora qualche
giorno per avere la certezza che quello stralcio dal decreto ci sia
veramente».L’accordo, all’interno del centro destra, dovrebbe essere
formalizzato oggi nel corso dell’incontro tra il presidente del
consiglio, Silvio Berlusconi e il leader della Lega, Umberto Bossi. «Per
ora sembra si sia riusciti a tamponare la situazione - aggiunge Foroni -
con lo stralcio previsto ridiamo quindi veste costituzionale ad un
decreto che presenta molti vizi. Uno di questi è il non aver indicato
l’esatto risparmio di spesa. La Lega nord ha lavorato sin da subito per
apportare alcune modifiche. L’importante è che tra sei mesi non si torni
alla medesima situazione, con una nuova proposta di sopprimere le
Province sotto i 300mila abitanti. Sono aperto ad una riorganizzazione
del sistema delle autonomie, ma ritengo che questa non debba essere
definita da un burocrate romano, che decide di tagliare dalla sera alla
mattina. Lo si decida d’accordo con le regioni». Già nei giorni scorsi,
il sindaco di Lodi Lorenzo Guerini in “missione” nella capitale aveva
parlato di spiragli positivi per salvare la Provincia di Lodi. «Quanto
emerso in queste ore è anche il frutto del lavoro fatto da Anci e Unione
delle province italiane - spiega - è stato elaborato un emendamento da
presentare in Parlamento di cui avevo discusso negli incontri avuti nei
giorni scorsi a Roma. L’orientamento è quello d’inserire il ridisegno
del sistema delle autonomie locali in un progetto più complessivo di
riforma costituzionale, un percorso di confronto che condivido».Stando
alle dichiarazioni del sottosegretario alla presidenza del consiglio,
Paolo Bonaiuti, dovrebbero essere salvi anche i piccoli comuni. La
manovra anti deficit aveva previsto un loro taglio, se sotto i mille
abitanti. Una scure che nel Lodigiano si sarebbe abbattuta su sette
comunità, da Abbadia Cerreto a Meleti, da Terranova de’ Passerini a
Cavacurta, da Maccastorna a Corno Vecchio fino a Camairago. «A quanto
sembra hanno accolto le proposte Anci - spiega il referente
dell’associazione dei comuni del Lodigiano, nonché sindaco di Lodi
Vecchio, Giancarlo Cordoni - anche i piccoli comuni dovrebbero infatti
mantenere un loro consiglio comunale e difendere in questo modo la loro
identità. Ora dovremo lavorare per favorire la diffusione di convenzioni
tra i comuni per gestire i servizi». Infine questa sera è previsto il
consiglio comunale a Lodi (ore 18.30, in diretta su Internet), dove si
discuterà proprio della soppressione della Provincia di Lodi.Fonte: Il Cittadino