Poche ciclabili, ma tante nuove autostrade. E della promessa
metropolitana fino a Paullo? Nemmeno l’ombra. Risultato tra circa tre
anni: 120mila veicoli auto in più al giorno, nuovo inquinamento, in
un’area come il Sudmilano e il Lodigiano duramente colpita dai tumori. È
il futuro prossimo della nostra Regione, dove imperano i tagli sul
trasporto pubblico e gli unici investimenti che si calcolano riguardano
le grandi arterie a sei corsie. Un futuro non certo positivo secondo il
Pd, che sabato sera nell’ambito della festa dell’Unità, ha voluto
organizzare un dibattito sulla mobilità sostenibile, invitando alla
riflessione, dietro il coordinamento di Michele Merola (assemblea
provinciale del Pd Lodigiano), Edoardo Galatola (assemblea provinciale
Pd responsabile sicurezza Fiab), Claudio Mazzola (sindaco di Paullo),
Sergio Gentili (Coordinatore nazionale del forum ambiente Pd). «Brebemi e
Tem - dice Mazzola - arriveranno entro il 2015. La prima giunge
all’altezza di Melzo e incontra la Tem. Dove non c’è niente ci sarà
l’asfalto, anche in zone di pregio ambientale, con il rischio di
colonizzazione delle logistiche. Le nostre strade sono pericolose, tra
le più pericolose come la Paullese e la via Emilia, e non si poteva non
fare niente. L’alternativa? Migliorare la viabilità esistente e
contemporaneamente rinforzare il trasporto pubblico. Il politecnico di
Milano ha fatto un lavoro scientifico che è stato messo nel cassetto
dalla regione senza nemmeno guardarlo. Si è preferito far investire i
privati, 1 milione 300mila euro, ma non si spende tanto per nulla,
magari ne incasseranno 3 milioni. Abbiamo ottenuto un accordo: il
prolungamento della M3 fino a Paullo per il via libera della Tem».
Avrebbe portato un polo d’interscambio intermodale (gomma-ferro),
togliendo dalla viabilità ordinaria e dal traffico verso Milano decine e
decine di migliaia di automobili. «Ma i soldi per la Tem ci sono, per
la metropolitana no», conclude Mazzola. La regione Lombardia non ha
nemmeno un piano della mobilità: non esiste un’idea dello sviluppo
futuro del territorio. E alla fine i numeri confermano i problemi della
«mobilità insostenibile» come la chiama Merola.In Italia ci sono 600
auto ogni mille abitanti, un dato più alto rispetto all’Europa dove la
quota scende a 500, nelle capitali europee invece sono 300.«Si spende
più per le grandi strade - dice Merola -, fatto cento il valore
complessivo, 72 s’investono per le strade, la parte restante per
ferrovie e trasporto pubblico. In Lombardia si spende più per le strade
che in tutta Italia per il trasporto pubblico». Eppure, come rivela
Galatola, l’80 per cento delle persone si sposta ogni giorno, la
maggioranza (il 32 per cento) percorrendo da 0 a 2 chilometri. Vuol dire
che il tragitto lo si può fare in bici, ma di ciclabili ce ne sono
pochissime. Cosa sta facendo il governo? «Dieci miliardi in due anni
tagliati a regioni e comuni - sentenzia gentili -, e ciò a ripercussioni
anche sul trasporto pubblico. Vuol dire che si deve ridurre il servizio
dal 10 al 20 per cento».Fonte: Il Cittadino