giovedì 4 agosto 2011

Ora la Tem è dietro l’angolo. A Roma via libera all’ultima “versione”: sarà lunga 32 chilometri e costerà 1,7 miliardi di euro. Il Cipe approva il progetto: lavori entro fine anno.

Centinaia di tavole. Oltre 400 osservazioni presentate da enti e privati. Trentacinque comuni coinvolti da uno dei progetti stradali più complessi e costosi di sempre. Eppure sono bastati 20 minuti per approvarlo. A tempo di record ieri mattina il Cipe - il Comitato interministeriale per la programmazione economica, cui spetta l’ultima parola sulle “grandi opere” - ha infatti dato il via libera al progetto definitivo della Tangenziale Est Esterna Milanese. A nove anni dalla nascita “effettiva“ del Progetto Tem va in cantiere quella che per i territori Lodigiano e Sudmilanese sarà probabilmente l’opera a maggior impatto ambientale della loro storia: un colosso d’asfalto a sei corsie lungo 32 chilometri che si snoderà tra Cerro al Lambro e Agrate Brianza/Caponago coinvolgendo 35 comuni, 25 dei quali distribuiti tra il Sud Milano e il Nord Lodigiano lungo un asse di almeno 17 chilometri.
Vanno in cantiere anche circa 500 milioni di euro di opere collegate alla maxi tangenziale, che comprendono sia strade e varianti di nuova realizzazione, sia la riqualificazione della rete esistente. Pur non essendo ancora pubblico l’elenco definitivo di quelle confermate, stralciate dal progetto o modificate, né quali osservazioni al progetto siano state accolte o respinte, la gran parte delle opere collegate alla nuova tangenziale si snoderà tra l’area melegnanese, il Lodigiano e il Sudmilano. Quelle principali, come la variante alla vie Emilia di Tavazzano, la riqualificazione della Santangiolina e il sistema di “bretelle” del Melegnanese, sono state tutte confermate così come erano state presentate agli enti locali.Alla fine, ad essere approvata è l’ultima versione del progetto proposta agli enti locali, con tagli complessivi per circa 150 milioni di euro rispetto alla precedente versione. Il costo complessivo dell’opera sarà di 1,7 miliardi di euro. Con l’avvio dei cantieri ad autunno, la società milanese conta di chiudere i cantieri e mandare l’autostrada in esercizio per il 2015, in tempo per l’Expo milanese. Con l’approvazione di ieri mattina, la Tem entra dunque nella sua fase cruciale: la delibera del Cipe, che dà il via libera al progetto definitivo e al piano economico finanziario, passa alla Corte dei conti per la registrazione, cui seguirà la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Da quel momento serviranno dai 60 ai 90 giorni per rendere esecutivo il progetto e avviare i lavori. La Regione conta di avere i primi cantieri operativi entro prossimo ottobre. Più realisticamente, l’inaugurazione dovrebbe avvenire tra novembre e dicembre 2011. In ogni caso, il termine ultimo per l’inizio dei lavori fissato da Tem e Regione Lombardia è tassativamente la fine dell’anno: entro il 2013 dovrà infatti essere realizzato il cosiddetto “arco Tem“, il tratto di tangenziale compreso tra la Cassanese e la Rivoltana che comprende l’attestamento della Brebemi (la nuova autostrada Milano-Bergamo-Brescia) a Melzo, e la cui entrata in servizio è prevista entro la fine di quell’anno.L’impatto sul Lodigiano e sul Sudmilano sarà senza precedenti. In arrivo ci sono circa 17 chilometri di tangenziale compresa tra i comuni di Cerro e Comazzo e almeno altri 30 di opere “collegate”. Confermati i due caselli di Vizzolo Predabissi e Paullo. Nella tratta Lodigiana-Sudmilanese - secondo fonti Tem - i cantieri verrano presumibilmente installati a partire da gennaio 2012.
Dalla via Emilia alle “bretelle”: 38 chilometri di opere collegate - Circa 38 chilometri di opere collegate alla Tem. In attesa di conoscere quali osservazioni al progetto siano state accolte e quali respinte, si sa che saranno venti le strade interessate dal progetto definitivo, 14 delle quali tra il Lodigiano e il Sudmilano.Il Lodigiano ha visto confermare alla fine tutte le opere precedentemente concordate in sede di convenzione, sia pure nella versione “low cost” che ha portato a un risparmio di circa 34 milioni di euro. Confermate la variante “revisionata” della via Emilia a Tavazzano (ovvero tracciato a raso a nord di Villavesco al posto del tracciato con galleria), la riqualificazione della stessa statale 9 a Sordio e la riqualificazione della proviciale 17 Santangiolina dalla cascina Vistarina a Calvenzano. In provincia di Lodi confermate, a Merlino, la variante della provinciale 201 all’abitato di Marzano con annessa ciclabile e la riqualifica della provinciale Comazzo-Merlino (anche qui con pista ciclabile). Le altre opere, secondo quanto confermato dall’assessorato alle Infrastrutture della Regione: sulla Lodi-Zelo (provinciale 16) previste la variante di Zelo e la rettifica del tracciato a Muzzano.Conferma per la rettifica della provinciale 158 a Cassino d’Alberi, in comune di Mulazzano, e sulla Sordio-Bettola la variante di Dresano e la sistemazione dell’attraversamento di Balbiano a Colturano. Riqualifica in vista anche per lintero asse della provinciale 219, tra Casalmaiocco e Vizzolo.Nel Sudmilano la maggior parte delle opere si concentra nell’area Melegnanese con il collegamento tra Cerca e Binasca, la complanare tra la Santangiolina e la via Emilia e il raccordo tra la Santangiolina e la Binasca tra Cerro al Lambro e Melegnano che andrà a creare una “cintura” di tangenziali per portare il traffico fuori dai centri abitati.Come confermano dagli uffici di Tem spa, tuttavia non è ancora noto l’elenco delle osservazioni che sono state accolte nella versione definitiva del progetto approvato ieri mattina dal Cipe. Ne erano state presentate più di 400.restano al di fuori del progetto, come previsto da tempo del resto, la riqualificazione del tratto milanese della Paullese e il prolungamento dela linea 3 della Metropolitana Milanese fino a Paullo, che pure ieri l’assessore alle infrastrutture della Lombardia Raffaele Cattaneo ha citato, assicurando che «il lavoro continuerà con rinnovato impegno per ottenere il finanziamento da parte del Cipe anche per i prolungamenti della M2 e della M3». Relativamente alla M3, a settembre è prevista la convocazione del tavolo dei sindaci con il viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli.Fonte: Il Cittadino
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