Un appello per trovare i soldi necessari a restaurare l’antica chiesa di
San Rocco, alla frazione di Corte Sant’Andrea. A lanciarlo è il sindaco
di Senna Lodigiana Antonio Premoli. «Abbiamo bisogno di contributi,
almeno 100mila euro entro ottobre, in modo da sfruttare le impalcature
che sono già state innalzate per la riqualificazione del tetto. Per
questo faccio una richiesta ai cittadini, agli imprenditori, alle
istituzioni e alle banche del territorio perché ci diano un mano».In
verità i lavori sulla chiesa sono già iniziati e l’impalcatura circonda
l’antico edificio e il suo campanile.
I soldi per questo intervento sono
arrivati dalla società energetica Terna, a compensazione della posa
dell’elettrodotto Chignolo Po-Maleo. «Terna ci ha messo a disposizione
165mila euro per la sistemazione e la messa in sicurezza del tetto -
aggiunge il sindaco -. Sono necessari lavori urgenti sulle parti lignee
della copertura, sulle travi centrali e inoltre mancano i tiranti in
acciaio, per cui la chiesa tende ad aprirsi verso l’esterno. Il
contributo di Terna basta giusto per questi interventi e per pagare
l’impalcatura, la cui posa è costata circa 30mila euro».Ma l’edificio
religioso avrebbe bisogno di altri “soccorsi” strutturali: ci sarebbero
la facciata e le parti laterali da riqualificare, per poi passare
all’interno, dove le infiltrazioni di acqua piovana hanno generato
l’umidità che ha fatto staccare alcuni stucchi. «Noi conteremmo di dare
il via a queste opere alla fine della riqualificazione del tetto, da
ottobre in poi, in modo da utilizzare l’impalcatura prima che venga
smontata - aggiunge Antonio Premoli -, ma abbiamo bisogno di almeno
100mila euro a fondo perduto. Già è stata avviata una sottoscrizione,
intendiamo chiedere un contributo alla Fondazione della Banca Popolare,
ma l’obiettivo sarebbe quella di coinvolgere imprenditori, caseifici,
istituti di credito del territorio». Insomma, un grido d’aiuto per
rimettere a nuovo un antico edificio religioso, la chiesa di San Rocco a
Corte Sant’Andrea, che fa parte della parrocchia di Guzzafame, retta da
don Giuseppe Castelvecchio e dove si celebra ancora la Messa,
nonostante l’ingabbiatura, la domenica pomeriggio. E la sollecitazione
in effetti sembra essere stata raccolta da qualcuno: «Hanno aderito i
fratelli Vignati, Renato Forni e Resi Gogna della trattoria - conclude
il sindaco - ora intendiamo rivolgerci a proprietari terrieri o
imprenditori della zona, ad Ambrogio Abbà della cascina Bertona, ad
esempio, al proprietario dell’Isolone, Cesare Bignami, ad Antonio
Biancardi della società Solana e del Boscone e ai fratelli Lucini,
agricoltori di Case nuove. Insomma cerchiamo finanziatori che ci aiutino
a rimettere in sesto questa antica chiesa, uno dei gioielli del
Lodigiano».Fonte: Il Cittadino