venerdì 9 settembre 2011

San Colombano - Nasce il primo percorso naturalistico

Caratterizzare flora e fauna della collina, reintrodurre specie animali in zone umide e poi specie vegetali rare, progettare e definire il sentiero natura, realizzare i cartelloni e la postazione per l’osservazione dei rapaci, quindi comunicare e gestire il percorso: è questo in sintesi il programma di lavoro per la creazione da qui a due anni del primo percorso naturalistico del Parco di San Colombano, da Val Panate ai piedi della rampa della Capra fino alla Moccia e alla strada per Miradolo.
La scaletta di lavoro è stata decisa ieri nel corso del primo tavolo di coordinamento tra tecnici che si è tenuto a San Colombano al Lambro. Il progetto ha ricevuto in agosto la benedizione della Fondazione Cariplo che ha assegnato un contributo di 130mila euro. L’intero progetto ne costerà 200mila e le altre risorse arriveranno dai comuni del Parco, San Colombano in testa. «In due anni di lavoro svilupperemo varie azioni per definire e mettere a regime il percorso - spiega l’assessore al parco del Comune di San Colombano Davide Panzetti -. Non si tratta di un semplice sentiero naturalistico per escursioni, ma di un progetto scientifico che punta a censire e a reintrodurre flora e fauna autoctone, con una valenza culturale alta, di fruizione e conoscenza della collina».Al tavolo tecnico ieri mattina hanno partecipato rappresentanti del Comune, del Wwf, dell’associazione Il Borgo e il Colle, dell’Università di Pavia, per gli aspetti biologici e zoologici, e dell’università Bicocca di Milano, per la botanica. «Le università porteranno avanti il lavoro teorico-scientifico, mentre il Comune e le associazioni si faranno carico delle iniziative pratiche - afferma Panzetti -. C’è grande entusiasmo da parte di tutti e siamo molto contenti del primo incontro. Nelle prossime settimane si terrà un sopralluogo in collina per cominciare a lavorare sul campo». Al termine dell’incontro, i tecnici si sono recati alla cantina Riccardi per un aperitivo e per confrontarsi con i vertici dell’azienda, sulla cui proprietà si svolge parte del percorso. «Con il nostro progetto valorizziamo un lavoro che da anni l’azienda sta portando avanti per risanare il fondo valle, e contiamo di agire in piena collaborazione» conclude Panzetti. Val Panate si apre proprio ai piedi della tenuta Riccardi, e da anni la famiglia Riccardi è impegnata con le proprie risorse nella sistemazione e nella pulizia dell’area, che ha risanato da sterpaglie e incolti, definendo anche due splendidi laghetti. «Abbiamo iniziato questo lavoro tanti anni fa, con le nostre risorse e quando in pochi credevano nel risanamento della zona: vedere che ora anche il Comune ci investe, ci fa pensare che in fondo non ci sbagliavamo a volere una collina in ordine - dicono dall’azienda -. Le due iniziative, però, restano ben distinte: da una parte c’è la nostra opera di pulizia e sistemazione, con risorse nostre, dall’altra il progetto del Comune, con le risorse pubbliche e della Fondazione Cariplo».Fonte: Il Cittadino
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