Legambiente Lombardia lancia l’abbonamento Atm a rate per dare una mano
ai pendolari, anche quelli di Sudmilano e Lodigiano, a sopravvivere in
mezzo alle stangate.L’iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi da
Andrea Poggio, vicedirettore nazionale, e consiste essenzialmente nella
possibilità di pagare un abbonamento urbano annuale Atm in dodici rate a
tasso zero.Grazie a una convenzione che vede protagoniste da un lato
Legambiente, dall’altro la principale azienda di trasporti pubblici, è
stata raggiunta una piattaforma che si articola in dodici rate senza
interessi, addebitate direttamente sul conto corrente bancario.Alcuni
esempi pratici: un annuale urbano Atm si può “spezzare” in rate da 26
euro al mese; un interurbano costa 40 euro ogni trenta giorni; un
cumulativo area grande 56 al mese, un cumulativo area plus arriva a 61
euro mensili e tocca il massimo della rateazione stabilita con il
gestore delle linee. Chi è già socio Legambiente può spuntare ulteriori
sconti e agevolazioni su car sharing, bike sharing e autonoleggio, altri
servizi che rientrano nell’azione “salva-pendolari” alla conclusione
delle ferie.Il patto con Atm rientra in un ventaglio di proposte sul
trasporto pubblico incluse nella “Centrale di Mobilità” Legambiente,
consultabile al sito www.centralemobilita.it. In sede di presentazione
degli abbonamenti a rate, Legambiente Lombardia ha presentato alcune
elaborazioni sui costi di mantenimento annui di un’auto a Milano, posti a
confronto con l’esborso massimo per il pacchetto di mezzi pubblici. Il
risultato è che mantenere un’auto dodici mesi oggi, nel caos milanese,
significa spendere 3000 euro all’anno di solo automezzo, con il problema
catastrofico del box che ne aggiunge altri tremila; mentre l’intera
gamma di mezzi di mobilità pubblici (abbonamenti annuali, car sharing,
bike sharing), porta via nell’ipotesi massima 395 euro annuali. Il
risultato, almeno a detta dell’associazione ambientalista, è che oggi
nei confini di Milano città circolano meno auto rispetto a vent’anni fa:
«Soltanto nel 1990 erano 190mila in più ». Fonte: Il Cittadino