sabato 24 settembre 2011

Casale - Pantaeco a rischio bomba ecologica

È rischio ambientale alla Pantaeco: la vasca di deposito del percolato ha raggiunto livelli critici e il bordo è pericolosamente vicino, nessuno sembra interessarsi al suo smaltimento e una fuoriuscita finirebbe con l’intaccare direttamente la falda acquifera. L’allarme è lanciato dal consigliere comunale di minoranza Leopoldo Cattaneo dopo la visita all’impianto avvenuta martedì scorso, ma è confermata implicitamente dal sindaco Flavio Parmesani, che comincia a preoccuparsi per uno smaltimento d’ufficio da parte del comune.
Nell’ambito del tavolo di lavoro creato dagli amministratori casalini per monitorare la questione della Pantaeco e del lavoro a Casale, martedì scorso una delegazione composta dai capigruppo, dal sindaco Flavio Parmesani e dal presidente del consiglio comunale Nicola Locatelli ha fatto visita alla discarica accompagnata dai responsabili del sito. È durante il giro di ricognizione che la delegazione è arrivata anche alla vasca di deposito del percolato, vicino alla sede della vecchia discarica. Qui il residuo della decomposizione dei rifiuti, una sorta di catrame liquido e viscoso, ha raggiunto e superato il livello d’attenzione e ormai sfiora il bordo del grande contenitore in cemento, grosso modo una vasca dalle dimensioni di una piscina. «Ancora pochi centimetri e il percolato potrebbe tracimare - denuncia Leopoldo Cattaneo -. La formazione di ulteriore percolato o anche soltanto la pioggia potrebbero alzare il volume fino a farlo uscire dalla vasca di contenimento. E il percolato fuori dalla vasca significa infiltrazione nel terreno e da lì direttamente nella falda, con un rischio concreto di disastro ambientale».La discarica è chiusa da inizio luglio per ingiunzione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano, che ha messo sotto sequestro il sito per il pericolo di reiterazione del reato di traffico illecito di rifiuti con il conferimento in discarica di quantitativi molto superiori a quelli autorizzati, oltre 80 mila metri cubi in più, 50 mila tonnellate in più. La discarica è oggi inattiva e la lavorazione non sembra essere in procinto di riprendere a breve.«In totale parliamo di 500 mila metri cubi di materiale che oggi è di fatto incustodito e senza manutenzione alcuna - continua Leopoldo Cattaneo -. Il pericolo è reale e concreto e le istituzioni devono intervenire prima che si faccia il disastro. Altrimenti se ne deve interessare la procura della Repubblica».Pur senza allarmi, anche il sindaco Flavio Parmesani è ben conscio del problema. «Il problema esiste e non so per quanto tempo potrà restare sotto controllo - afferma il primo cittadino -. Anche per questo è importante che l’attività dell’impianto possa essere almeno parzialmente sbloccata e che l’azienda possa smaltire il percolato. Altrimenti se ne dovrà far carico il comune, con una spesa importante, forse 60 o 70 mila euro».Fonte: Il Cittadino
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