Ambientalista e attivista per i diritti civili e delle donne, era malata di cancro - NAIROBI - Wangari Maathai,
morta all'eta' di 71 anni, e' stata la prima donna africana a ricevere
il Nobel per la pace per la sua lotta contro la deforestazione. Il suo
impegno ambientalista e' stato storico: nota soprattutto la sua
attivita' alla testa del movimento 'Green Belt' (cintura verde) che ha
piantato oltre 30 milioni di alberi lungo il continente africano contro
la desertificazione. Era nata a Nyeri, in Kenia, nel 1940. Wangari
Maathai e' morta in ospedale, dove era ricoverata per sottoporsi a un
trattamento contro il cancro. I media kenyani hanno riportato la
notizia, senza fornire altri dettagli. Il movimento Green belt l'ha poi
confermata sul suo sito internet: ''E' con immensa tristezza che la
famiglia di Wangari Maathai annuncia la sua morte, avvenuta il 25
settembre dopo una lunga e coraggiosa battaglia contro il cancro''. Laureata
in scienze biologiche ottenne la cattedra di veterinaria
all'universita' di Nairobi: prima donna keniota a raggiungere un
incarico cosi' prestigioso. Nello stesso anno comincio' a lavorare al
Consiglio nazionale delle donne del Kenia e dal 1981 al 1987 ne fu la
presidentessa. Attraverso il Consiglio diffuse l'idea di piantare alberi
e l'anno dopo tenne a battesimo proprio il 'Green Belt Movement',
un'organizzazione per la salvaguardia dell'ambiente e il miglioramento
della qualita' della vita delle donne. La crescita del Green Belt
Movement fu rapidissima: alla fine degli anni Ottanta erano coinvolte
tremila donne. Dal 1986 le iniziative del movimento furono
adottate in altri paesi africani: Tanzania, Uganda, Malawi, Lesotho,
Etiopia e Zimbawe. Gli obiettivi principali sono la salvaguardia della
biodiversita' e la creazione posti di lavoro con un occhio particolare
alla leadership della figura femminile nelle aree rurali. Negli ultimi
20 anni molti degli obiettivi del Green Belt e di Wangari sono stati
raggiunti. In Africa e' aumentata la consapevolezza della problematica
ambientale e sono stati creati migliaia di posti di lavoro. Alla
fine del 1993 le donne del movimento avevano piantato piu' di 20 milioni
di alberi e molte erano diventate ''guardaboschi senza diploma''. Negli
anni la Maathai ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali,
inclusi il premio 'Global 500' del programma delle Nazioni Unite per
l'ambiente, il 'Goldman Enviromental Award', il premio 'Africa per i
Leader' e il premio per 'Una Societa' Migliore'. Negli ultimi anni il
lavoro di Wangari si e' focalizzato sulla situazione dei diritti umani
in Kenya. Per il suo impegno per un Kenya multietnico e democratico, e'
stata diffamata, perseguita, arrestata e picchiata.Fonte: Ansa.it