martedì 27 settembre 2011

Parco del Lambro, Danelli “promuove” il progetto

Nel pieno dell’estate era arrivata la notizia della proposta dei comuni del Lodigiano e del Pavese della costituzione di un parco fluviale per il Lambro. 

Proposta che si rincorre ormai da decenni sotto varie vesti, ma che fatica ad arrivare alla realizzazione. Ci provarono gli amici del Lambro di San Giuliano Milanese almeno quindici anni fa e ci provò poi il WWF Lodigiano con la proposta di un parco locale di interesse sovracomunale, da costruirsi un tassello alla volta, comune per comune. Ed in effetti nei cassetti di alcune amministrazioni comunali, Sant’Angelo Lodigiano, ma anche Castiraga Vidardo, riposano progetti già stesi e pronti per essere attuati. La proposta arriva in un momento difficile. Da un lato la scomparsa del Consorzio per la depurazione delle acque del Basso Lambro, confluito nella Società Acqua Lodigiana ha lasciato i comuni di tre provincie senza un riferimento preciso per la lotta all’inquinamento del fiume. Dall’altro invece il momento sembra il meno favorevole per la creazione di nuovi parchi visto che la regione Lombardia sta cercando di imporre leggi che tolgano l’autonomia agli enti per creare un controllo rigido dal centro della Regione e lo sa bene il consigliere Fabrizio Santantonio, promotore del nuovo progetto per il parco Lambro, ma che ha anche lottato in difesa dei parchi esistenti. Abbiamo chiesto ad Antonio Danelli, per lungo tempo presidente del Consorzio Basso Lambro, cosa pensa di questa proposta. «Di Lambro non si parla più e se l’idea di Santantonio partisse sarebbe una cosa auspicabile - esordisce Danelli -, del Lambro ormai si parla solo per le piene o per le macchie di petrolio». Il riferimento è agli eventi di due anni fa che hanno aggravato ulteriormente la condizione del fiume, «a quell’epoca un ministro andò a Lodi, ma non mi risulta che ci sia il Lambro lì». Poi Danelli ritorna all’idea attuale di parco: «Già qualche anno fa ogni tanto si sollevava l’argomento, ma non si è mai trovato un vero punto di partenza. L’Adda ad esempio ce l’ha fatta e nel parco il territorio è tutelato con maggior attenzione, mentre sul Lambro la legge Galasso sembra spesso disattesa».Fonte: Il Cittadino
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