V. Canino - "Passeggiata in riva al mare" (Collezione privata - Milano)
Vincenzo Canino (Napoli 1892 - 1980) appartiene
alla schiera ormai esigua di coloro che possono a giusto titolo
ritenersi ideali continuatori della Scuola di Posillipo, in quel che di
perennemente valido essa ha trasmesso sul piano dell’arte. Del resto,
non invano egli fu, a suo tempo, in amichevole dimestichezza con Attilio
Pratella, col quale divise le fatiche di nomade pittore vedutista e col
quale rivela talune affinità di stile e di linguaggio pittorico.
Napoli, la costiera, la plaga flegrea, le isole partenopee gli hanno
offerto gli spunti più frequenti, e sempre nuovi, nella realizzazione di
paesaggi puntuali nella narrazione, lirici nella resa poetica. Oltre
che nella tecnica dell’olio, Canino è versato in quella dell’affresco,
come dimostrano le solenni composizioni nelle cupole e nelle volte di
molte chiese. Nè va sotto silenzio la sua non comune abilità di
restauratore, grazie alla quale numerose opere d’arte sono state
sottratte all’ingiuria del tempo. "Ricordo che
dipingeva fin da quando il Vomero era press’a poco ancora quello
solitario degli innamorati e la Barbizon dei pittori della collina,
tutta verde; lo ricordo che erano ancora attivi Dalbono, Migliaro,
Pratella, Casciaro, ed egli stesso, Canino, seguiva le orme di Gigante e
degli altri famosi pittori all’aria aperta, andando alla ricerca del
motivo ispiratore di una casetta bianca o rosa col pergolato in mezzo
alla campagna." (A. Schettini)