lunedì 5 settembre 2011

Pittura e Arte: Il Pittore della collina vomerese, Vincenzo Canino


V. Canino - "Passeggiata in riva al mare" (Collezione privata - Milano)

Vincenzo Canino (Napoli 1892 - 1980) appartiene alla schiera ormai esigua di coloro che possono a giusto titolo ritenersi ideali continuatori della Scuola di Posillipo, in quel che di perennemente valido essa ha trasmesso sul piano dell’arte. Del resto, non invano egli fu, a suo tempo, in amichevole dimestichezza con Attilio Pratella, col quale divise le fatiche di nomade pittore vedutista e col quale rivela talune affinità di stile e di linguaggio pittorico. Napoli, la costiera, la plaga flegrea, le isole partenopee gli hanno offerto gli spunti più frequenti, e sempre nuovi, nella realizzazione di paesaggi puntuali nella narrazione, lirici nella resa poetica. Oltre che nella tecnica dell’olio, Canino è versato in quella dell’affresco, come dimostrano le solenni composizioni nelle cupole e nelle volte di molte chiese. Nè va sotto silenzio la sua non comune abilità di restauratore, grazie alla quale numerose opere d’arte sono state sottratte all’ingiuria del tempo. "Ricordo che dipingeva fin da quando il Vomero era press’a poco ancora quello solitario degli innamorati e la Barbizon dei pittori della collina, tutta verde; lo ricordo che erano ancora attivi Dalbono, Migliaro, Pratella, Casciaro, ed egli stesso, Canino, seguiva le orme di Gigante e degli altri famosi pittori all’aria aperta, andando alla ricerca del motivo ispiratore di una casetta bianca o rosa col pergolato in mezzo alla campagna." (A. Schettini)
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