Fontanile Castelletto (nella foto) - Di derivazione latina, Plautellum, ma di etimologia incerta è il nome della città. Tra il 1259 e il 1314 Pioltello e il suo territorio
si trovano coinvolti nelle lotte tra Torriani e Visconti e nel 1302 le
due famiglie firmano qui la pace denominata di Pioltello. Nel 1311 è
attestata la presenza dei figli di un Ottobono da Pioltello accanto a
Marco Visconti nel consiglio cittadino di Milano. Da quel momento
le vicende del territorio di Pioltello sono legate a quelle di Milano:
prima le Signorie dei Visconti e degli Sforza, quindi la dominazione
spagnola, poi quella austriaca ed infine, nel 1796, i Francesi. Alla
caduta di Napoleone Pioltello torna sotto la dominazione degli Asburgo.
Il territorio è poi partecipe delle Guerre d'Indipendenza. Ma la
pagina più importante per gli abitanti di questa zona è sicuramente
quella scritta tra il 1869 e il 1870 con la fusione dei comuni di Limito
e Pioltello. Si possono ripercorrere le tappe della vicenda attraverso
la lettura dei Regi Decreti pubblicati tra il 17 gennaio 1869 e il 1°
gennaio 1870: con il primo si decreta la soppressione dei comuni di
Rovagnasco, Segrate, Briavacca e Limito, incorporati con quello di
Pioltello; con un decreto successivo, il 21 giugno, viene revocato il
Regio Decreto precedente e i comuni di Rovagnasco e Novegro vengono
uniti con quello di Segrate, quello di Briavacca con quello di Rodano e
quello di Limito con quello di Pioltello, a partire dal 1° gennaio 1870. Pioltello
e Limito offrono il loro contributo di vite umane nel corso della
Grande Guerra. I caduti sono ricordati dai monumenti di via Dante a
Limito e di piazza Giovanni XXIII a Pioltello. Durante la II Guerra
Mondiale a Pioltello operano alcune formazioni partigiane: i caduti
pioltellesi della Resistenza sono ricordati da un monumento in via don
Carrera. Pioltello subisce numerosi bombardamenti, a causa della
presenza della ferrovia, un obiettivo strategico. Da ricordare in
particolare l'incursione aerea che nel marzo 1944 distrugge il Santuario
di Seggiano, oggi ricostruito. Negli anni '50-'60 a Pioltello
confluiscono decine di migliaia di immigrati, soprattutto dal Veneto e
dalle regioni del sud Italia; Pioltello si avvia così ad assumere la
fisionomia che tutt'oggi conserva, con una crescita edilizia e
demografica rapida e non sempre organica. In questi anni si sta cercando
di dare maggiore unità al tessuto cittadino, sia con interventi di tipo
urbanistico, sia con iniziative culturali e sportive, per creare negli
abitanti senso di identità e di appartenenza alla città.