giovedì 8 settembre 2011

San Colombano - 1600 rapaci in volo nei cieli lodigiani

Il tradizionale campo d’osservazioni rapaci estivo del gruppo Migrans ha chiuso ieri la sua esperienza in chiaroscuro: in attesa dei numeri definitivi di avvistamenti, le stime conclusive indicano comunque in 1600 i rapaci visti in sorvolo sulla pianura lodigiana, in particolare dai punti d’osservazione di San Colombano e soprattutto di Monteleone, quest’anno il punto d’osservazione più frequentato. Gli altri due punti d’osservazione a Villanova Sillaro e Sant’Angelo sono stati utilizzati solo sporadicamente.
Dopo i numeri record dell’anno scorso, con oltre 5mila rapaci avvistati da 30 volontari su tre punti d’avvistamento, quest’anno il settimo campo d’osservazione è stato un po’ in tono minore proprio a causa dei pochi volontari disponibili da metà agosto a ieri. In ogni caso sono stati registrati avvistamenti di una certa importanza, tra cui il passaggio in una sola giornata di ben quattro poiane particolari, probabilmente codabianca o delle steppe. Ancora da valutare il dato numerico definitivo, 1600 circa rapaci, che potrebbe risentire dei pochi volontari presenti. Oltre ai rapaci, come tradizione sono state avvistate altre specie di volatili più o meno comuni nei nostri cieli.Inoltre, la settimana scorsa i volontari si sono resi protagonisti della liberazione di un gheppio femmina, curato dal centro recupero animali selvatici Wwf di Vanzago. «Una liberazione molto bella, con un lungo volo che speriamo sia di buon auspicio - spiegano Giovanni Leporelli e Marco Siliprandi del gruppo Migrans -. È stato anche un momento di confronto diretto tra tutti gli osservatori volontari. Senza risorse è difficile fare di più, ma restiamo convinti della bontà del campo d’osservazione. Nei prossimi giorni tireremo le somme conclusive sugli avvistamenti, numeri e tipologia, e avremo la possibilità di confrontarci a tutto tondo sull’andamento del campo, che dal punto di vista qualitativo rimane decisamente più che sufficiente».Al gheppio liberato, alla presenza anche di Giovanni Gottardi vicepresidente Wwf Lombardia, è stato anche assegnato un nome di buon auspicio, Banina, in onore dei colli da cui ha potuto riprendere il volo. Con l’augurio che il campo d’osservazione possa continuare a lungo.Fonte: Il Cittadino
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