Cittadini pronti a mobilitarsi contro il nuovo impianto di stoccaggio e
trattamento rifiuti, anche pericolosi, previsto in via Sele a Sesto
Ulteriano. Alla notizia che la Provincia ha accorciato l’iter per la
realizzazione della struttura, che non necessiterà di Via (Valutazione
impatto ambientale), nei giorni scorsi si è tenuta una riunione urgente
tra i promotori del comitato civico che si è costituito appositamente
per contrastare questo progetto. La prospettiva infatti di un
insediamento del genere viene vista come una minaccia per la salubrità
del territorio, soprattutto per l’agglomerato urbano sorto a ridosso del
comparto industriale, che già ospita strutture simili.
Nei prossimi
giorni i sangiulianesi più attivi, che stanno portando avanti una
crociata senza bandiere politiche, protocolleranno in Comune una lettera
in cui chiederanno lumi ai vertici dell’ente locale riguardo questi
nuovi aggiornamenti. Inoltre, gli esponenti del comitato hanno
annunciato che stanno organizzando un incontro pubblico al fine di
informare e sensibilizzare la collettività riguardo il temuto impianto.
Nel frattempo alcune forze di opposizione sono già partite all’attacco,
facendo notare che nel documento di palazzo Isimbardi si legge che alla
Provincia non sono pervenute osservazioni. Ma dal momento che in
consiglio comunale era stata approvata all’unanimità la mozione
presentata dal Pdl, che impegnava la giunta a presentare un documento in
Provincia, entro i termini previsti, con richiesta di negare
l’autorizzazione, si sono alzati una serie di interrogativi, con
frecciate critiche sul fatto che sarebbe stato disatteso da parte
dell’amministrazione comunale un indirizzo del consiglio. A questo punto
anche la parte di società civile più impegnata su questo fronte attende
risposte. A breve quindi decolleranno iniziative, sia da parte dei
partiti, sia promossa dalla delegazione civica, con qui riprenderà quota
la battaglia contro l’ipotesi di un nuovo impianto per scarti anche
pericolosi previsto nella frazione di Sesto Ulteriano. Fonte: Il Cittadino