Torniamo indietro di 2 anni, tra maggio e giugno del 2009, quando a
Campobasso, in Molise, due canili comunali sono costretti a chiudere.
Circa 700 cani devono trovare al più presto un’altra sistemazione:
alcuni rimangono a Campobasso, altri vengono smistati in alcune città
d’Italia, 220 vengono trasferiti a San Giuliano Milanese presso “La
Corte del Cane” in via Cascina Santa Brera. Ed è proprio qui che un
gruppo ristretto di volontari decide di prendersi cura di loro.
Lo stato
di emergenza si propaga fino ad oggi formando un gruppo di 15 giovani
volontari di San Giuliano e dei paesi vicini, che dedicano il proprio
tempo libero, 7 giorni su 7, a questi cani.Come racconta una volontaria,
Patrizia Brambilla: «La maggior parte dei cani che hanno raggiunto San
Giuliano erano spaventati, poco socievoli e stremati; avevano bisogno di
cure veterinarie e di cibo». Sono questi infatti i compiti principali
ai quali i volontari devono far fronte, oltre alla pulizia dei loro box,
al momento della passeggiata a guinzaglio o della corsa negli sgambatoi
e spesso devono fare i conti con problemi di socializzazione che
l’esperienza di Campobasso ha creato.Un esempio è la storia di Boogie,
un meticcio bianco di taglia media, molto timido, non si faceva
avvicinare da nessuno ma grazie alla testardaggine e alla pazienza di
una delle volontarie, Boogie è tornato a essere un cane socievole. Tre
lunghe settimane di lavoro, nelle quali il cane riprova a fidarsi di
nuovo dell’uomo, prima annusandolo, poi facendosi accarezzare,
lasciandosi mettere il guinzaglio e tornando di nuovo a correre sereno
nei parchi. Dopo qualche tempo Boogie è stato adottato da una famiglia
di Milano.Questa è soltanto una delle storie che rendono prezioso e
fondamentale il lavoro dei volontari. Molto importante è il momento
dell’adozione, come ci racconta Mariapaola Gazzola, una delle volontarie
referenti per le adozioni: «Basta poco perchè un volontario si innamori
dei cani di cui si prende cura, noi impariamo a conoscere il loro
carattere, ciò che amano e ciò che li spaventa. Conoscere il cane fa si
che un’adozione vada a buon fine. Noi cerchiamo di rendere meno
drammatica la permanenza dei cani nei box e consentire agli animali di
diventare adottabili perché il canile deve rimanere solo una zona di
passaggio».Il passaparola, la pubblicità sui siti internet dedicati e
facebook hanno permesso di divulgare il prezioso lavoro dei volontari,
ma anche la necessità di fondi che coprano le spese veterinarie e tutte
le attività di sostegno. Per tutte le info o per fare volontariato
scrivere a soscampobasso@gmail.com, per l’affido contattare il numero di
Mariapaola Gazzola 338-4612206. Per dare un aiuto basta un contributo
al conto corrente di Banca Intesa IT74S0306967684510321052668.Fonte: Il Cittadino