martedì 11 ottobre 2011

San Giuliano - Maxi telone sopra l’oratorio di Occhiò: Italia Nostra in campo per la chiesetta

Italia Nostra sud est Milano mette un “tetto” all’oratorio medioevale di Occhiò, l’edificio religioso più antico del Sudmilano. Domenica scorsa alcuni attivisti del sodalizio hanno lavorato per alcune ore alla messa in sicurezza - almeno quella possibile - del complesso sacro fra Viboldone e la via Emilia, appena fuori l’omonima cascina Occhiò. I cinque soci di Italia Nostra hanno eseguito in particolare un’operazione concordata sia con la Curia di Milano che con la parrocchia di San Giuliano Martire: la posa di una copertura in cellophane, di diversi metri quadrati di superficie, sopra i muri millenari che rischiano di cedere e sgretolarsi completamente di fronte agli agenti atmosferici. Possono bastare un paio di inverni - anzi forse uno solo, il prossimo - per radere completamente al suolo un edificio che per una buona metà è fatto di materiali edilizi romani. L’oratorio di Occhiò, toponimo che alcuni collegano al computo delle miglia lungo la via Emilia (“Octavum”, ottavo miglio partendo dall’ uno, non dallo zero, nel centro di Milano, nda), è costruito in larga parte con laterizi provenienti dalla demolizione di una o più ville costruite 1600-1700 anni fa. Ad Occhiò, in poche parole, si cammina sopra un tappeto di mattoni romani integrati da aggiunte successive, medioevali, comunque anche queste stimate anteriori all’anno Mille. In questo modo la chiesetta - che in origine era più ampia dell’attuale, testimonianza dell’importanza dell’abitato rispetto all’attuale San Giuliano - potrebbe essere di almeno sette secoli più antica della vicina Viboldone, il più noto centro spirituale della zona. «Bisogna installare dei ponteggi fissi, altrimenti cadrà tutto», resta però l’appello lanciato dall’associazione.Fonte: Il Cittadino



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