lunedì 23 gennaio 2012

Cavacurta - Tutta la Bassa ha celebrato la Memoria

Per ventisei mesi l’ha tenuta addosso, una placchetta di metallo con su scritto 8564, il numero di matricola di Luigi Reguzzi nel campo di concentramento di Stablak, al confine tra Prussia e Lituania. Ieri il presidente dell’Associazione nazionale combattenti e reduci di Codogno l’ha rimessa al collo, in corteo con chi come lui ha vissuto sulla pelle la follia della deportazione e della prigionia, se ebreo delle leggi razziali e della persecuzione.
Al loro fianco i sindaci e rappresentanti di 23 comuni della Bassa, forze dell’ordine, esponenti delle istituzioni civili e religiose, tutti riuniti a Cavacurta per celebrare la giornata della Memoria. Saluti informali nel cortile dell’ex asilo e poi a passo lento fino alla parrocchiale, volti storici e simpatizzanti con in mano gonfaloni e bandiere tricolore, decine, precedute da un lenzuolo bianco rosso e verde portato da due volontari della protezione civile e due ragazzi. Una marea silenziosa che ha invaso la piccola chiesa vestita a festa, il sindaco Daniele Saltarelli con i colleghi in prima fila e gli alfieri in piedi ai lati. «La parola di Dio è sempre illuminante, in particolare quando tocca la sofferenza umana - ha esordito il parroco don Pierluigi Rossi -, in suo nome sono stati compiuti massacri nel corso della storia, le Crociate, le guerre sante, ma è possibile che il nostro Dio sia questo?» ha domandato in un dialogo aperto con i presenti. La risposta don Pierluigi l’ha ricercata nell’insegnamento del Figlio e di questa ha voluto farsi messaggero : «Gesù ci chiede di aprire gli occhi - ha sottolineato il sacerdote -, essere qui oggi ci ricorda i milioni di ebrei che hanno perso la vita nei campi di sterminio, ma anche le vittime di regimi totalitari, di semplici ingiustizie. La democrazia è costata davvero molto e spetta a noi, come cittadini e cristiani, preservarla». Silenzio, poi il lamento di una tromba ha fatto da intermezzo alla “consacrazione” e gli alfieri hanno levato le loro bandiere. Un gesto ripetuto di lì a poco quando il presidente della sezione combattenti della Bassa, Giacomo Marzi, ha ordinato «Sull’attenti» in ossequio a Luigi Reguzzi. Quindi ha riflettuto: «In questo giorno della Memoria, della ricorrenza dell’abbattimento dei reticolati e dei cancelli di Auschwitz, le cerimonie celebrative devono essere un invito per tutti gli uomini liberi e soprattutto per le nuove generazioni a riflettere». Attraverso le testimonianze di chi quelle tragedie le ha vissute, come ricorda la preghiera del combattente letta a chiusura della liturgia dallo stesso Reguzzi. Grazie a momenti di riflessione condivisi come l’appuntamento di ieri a Cavacurta. «Una prova di coscienza civile» secondo il sindaco Daniele Saltarelli, suggellata nella deposizione di una corona d’alloro al monumento dei caduti.Fonte: Il Cittadino
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