Il Mulino (nella foto) - La vita degli uomini di questi nostri paesi nel passato era legata alla terra, ai lavori dei campi. I paesi erano formati da poche case che lambivano la strada principale in modo isolato o a "corte". Nei paesi e nelle cascine non mancava mai l'osteria. Il centro del paese
coincideva quasi sempre con la chiesa o una piccola piazza sulla quale
per le circostanze importanti si riuniva la popolazione. Nelle cascine
più grandi vi era spesso l'Oratorio come a Vaianello, Canobbio,
Saresano, Melegnanello dove alla domenica il sacerdote si recava per
celebrare la messa. Lungo i principali corsi d'acqua si trovavano i mulini; nel settecento
se ne contavano ben 15 distribuiti nel territorio comunale. Essi erano
indispensabili per l'economia dei nostri paesi in quanto il prodotto
della terra andava trasformato in alimento quotidiano (ad esempio il
pane). Tipiche delle nostre campagne erano le "Conserve" per mantenere il ghiaccio. Le Conserve erano delle piramidi di paglia che facevano da cupola al
bastione di terra nel quale veniva scavata una profonda fossa intorno al
quale alte piante mantenevano d'estate ombra e frescura. Per ottenere il ghiaccio, nei giorni più freddi d'inverno, si allagava un campo su cui si formava un crostone di ghiaccio. Il ghiaccio formatosi veniva rotto a colpi di mazza in modo da ricavarne
grossi blocchi che venivano caricati sui carri e trasportati a riempire
la ghiacciaia. La grande ghiacciaia di Mediglia risulta essere stata affittata per
molti anni all'appaltatore dell'impresa del ghiaccio per la città di
Milano. Un momento importante e caratteristico della vita del nostro paese era la preparazione del pane. Il forno presente in paese o in una grossa cascina veniva usufruito da
tutta la comunità e veniva accesso in giorni prestabiliti. A seconda delle esigenze si procedeva a una o più infornate. Ancora oggi
si conservano antichi forni, soprattutto nelle cascine, ubicati sempre a
debita distanza dai fienili per allontanare il pericolo di incendi. I ragazzi venivano avviati molto presto al lavoro e l'istruzione si può
dire non esistesse, almeno, fin oltre la metà del '700, allorché il
governo austriaco dell'Imperatrice Maria Teresa avviò l'istituzione
delle scuole rurali. A Mediglia, tuttavia, tale istituzione fece la sua comparsa solo all'inizio del '800. Dalla descrizione dei feudi di Mediglia e Triginto del 1752 , risulta
che il villaggio di Mediglia era composto di sedici case più altre 23
sparse nella campagna. A Triginto erano solo quattro vicino alla chiesa. Il villaggio di
Bustighera, aveva 12 case, Robbiano quindici, Villa Zurli quattro,
Canobbio sei, Mercugnano, 2. A San Martino Olearo, vi era solo la chiesa
con la casa del parroco e del fittabile, le case più vicine erano dette
"La Fabbrica" probabilmente perché di proprietà della Veneranda
Fabbrica del Duomo di Milano. Queste si congiungevano alla chiesa tramite una stradina, l'unica via di cui era costituito il paese.