Cascina Monticello si prepara a trasformarsi in un nuovo complesso
abitativo per circa 600 residenti. Il semaforo verde che ha acceso
recentemente il Parco Sud torna a portare l’attenzione sul Piano di
recupero già adottato in consiglio comunale, che per diventare operativo
dovrà in ogni caso ripassare dall’aula consiliare per l’approvazione
definitiva.
Entrando nel merito dei carteggi con cui è iniziato il
viaggio burocratico, emerge che buona parte del complesso (pari a 51mila
370 metri cubi) sorgerà ex novo dalla demolizione dell’esistente, a cui
si sommerà una ristrutturazione pari a 8mila metri cubi.
L’urbanizzazione della parte di San Donato che per lungo tempo ha
ospitato una cordata di attività artigianali, la maggior parte in
situazioni precarie, correrà parallela con una serie di interventi che
realizzerà l’operatore a scomputo degli oneri di urbanizzazione,
attraverso i quali verrà dotato il comparto di alcuni servizi a
disposizione dei futuri residenti. A partire dalla rete di sottoservizi
(teleriscaldamento o geotermia, allacciamento al collettore fognario e
altri) e dalla nuova viabilità, con raccordi che collegheranno i nuovi
palazzi alle principali assi viarie. Sono inoltre previste aree verdi,
nonché parcheggi, ma si parla anche di una nuova pista ciclabile che si
collegherà con il corridoio protetto, i cui cantieri dovrebbero partire a
breve, che raggiungerà il comune di San Giuliano. Anche la bonifica del
lotto che ha alle spalle un trascorso fatto di officine e botteghe
spetterà al privato che investirà nell’espansione urbana di questo
tratto di hinterland. L’operazione edificatoria dovrebbe concludersi
entro dieci anni. Stando alla documentazione, il nuovo complesso sorgerà
in più tranche in base ad una staffetta fatta di richieste per il
rilascio dei permessi edilizi, seguite dai cantieri, che prevede: il 30
per cento della volumetria nel primo triennio, il 40 per cento nel
secondo triennio e il 30 per cento nell’ultimo quadriennio. Gli aspetti
principali di questo nuovo tassello urbanistico che guarda ad una parte
di città collocata ai margini del Parco agricolo Sudmilano sono già
passati sotto la lente di ingrandimento della politica, che tornerà a
discuterne. L’iter è partito nei mesi scorsi e doveva correre parallelo a
quello più che complesso di Cascina Ronco, nella frazione di Poasco,
che va a toccare un patrimonio difeso a spada tratta dai partiti di
opposizione, ma anche da associazioni e da cittadini. Mentre nel caso di
Cascina Monticello l’attenzione cade su una parte di città dove
l’attività agricola tempi addietro ha ceduto il passo a quella
artigianale.Fonte: Il Cittadino