martedì 31 gennaio 2012

San Giuliano - In tre a processo per il “canile lager”: «Cucciolo morente in cella frigorifera»

In tre sono finiti sotto processo a seguito del blitz del 4 febbraio di tre anni fa da parte del comando milanese e bresciano del corpo forestale dello Stato in un canile di San Giuliano Milanese, dove secondo gli inquirenti arrivavano cuccioli allevati nell'Est Europa, destinati a venire poi rivenduti: le ipotesi di reato, a vario titolo, sono di maltrattamento di animali, falso in documenti e frode in commercio.
A giudizio a Lodi sono B.G., 52 anni,il figlio B.M., 34, e G.D., anche lui di 34 anni. Tutti, assistiti di fiducia da uno studio legale di Milano, hanno deciso di affrontare il processo con rito ordinario per difendersi puntualmente da tutte le accuse; ciò sostenendo di aver sempre seguito tutte le procedure richieste per la loro attività, comprese quelle per la sorveglianza sanitaria. Ma ieri mattina in aula uno dei testimoni del pm ha confermato un particolare che appare agghiacciante: «Abbiamo trovato un cucciolo agonizzante in una cella frigorifera». La Forestale aveva posto sotto sequestro 110 animali, quasi tutti cuccioli nati fra i 40 e i 50 giorni prima. Erano stati affidati in custodia a uno degli indagati, e per alcuni erano state ritenute opportune cure presso un veterinario di Sordio.La Lega antivivisezione si è costituita parte civile, affidandosi all’avvocato Roberto Rota di Lodi. Si preannuncia una lunga sfilata di testimoni. Tra i particolari ricordati ieri in udienza, anche l’ipotesi di irregolarità nell'applicazione dei microchip che, obbligatoriamente, devono identificare ciascun animale. L’accusa di frode in commercio nasce dalla possibile mancata rispondenza degli animali destinati alla vendita con i requisiti previsti soprattutto per quanto riguarda le vaccinazioni obbligatorie. Alcune immagini del blitz della Forestale erano state anche trasmesse da “Striscia la notizia”.Fonte: Il Cittadino
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