giovedì 26 gennaio 2012

San Giuliano - No al secondo impianto di biogas

La provincia di Milano ha detto «no» alla seconda richiesta di autorizzazione per un ulteriore impianto di biogas ad Occhiò, che avrebbe raddoppiato la portata dell’attività già autorizzata. La missiva che è partita da palazzo Isimbardi è stata distribuita nei giorni scorsi ai consiglieri comunali di San Giuliano nel corso di una commissione, in cui la politica ha alzato interrogativi intorno all’ipotesi di un impianto bis proposto dalla società agricola Occhiò.
«Le tavole di progetto presentate - si legge nel documento - prevedono che il nuovo impianto sia accostato a quello precedentemente autorizzato». E prosegue: «Dall’esame della documentazione progettuale appare evidente che le modalità di raddoppio non tengono conto delle prescrizioni relative alle mitigazioni e compensazioni ambientali espresse nell’autorizzazione unica ambientale, nell’autorizzazione paesaggistica, nel parere della Soprintendenza archeologica e nel parere espresso dal consiglio direttivo del Parco». Dal momento che secondo la Provincia «l’accumulo di tali impianti comporta un sostanziale cambio di destinazione d’uso», la richiesta è stata bocciata in quanto l’intervento è risultato non conforme al Piano territoriale di coordinamento del Parco agricolo Sud Milano». La nuova istanza era partita nelle settimane successive al benestare della conferenza di servizi sull’apertura battenti di un’attività inedita per il Sudmilano, che è stata oggetto di dibattito, con qualche alzata di scudi e una recente petizione lanciata dal movimento locale “5 stelle” legato a Beppe Grillo per dire «no» al progetto. L’ipotesi di una replica ha immediatamente alzato interrogativi a cui ha già dato risposta la provincia. Nel 2012 sorgerà quindi un solo impianto sulla base di un’autorizzazione ormai ufficiale , che dovrà essere realizzato tenendo conto di un elenco di 46 prescrizioni e indicazioni. Precisi vincoli riguardano gli aspetti più tecnici, come ad esempio le emissioni, piuttosto che la produzione di biogas, ma anche la tipologia di manufatti che sorgeranno nell’area rurale di San Giuliano, nonché i colori e il tipo di rivestimento. L’iter si è concluso nell’arco di un anno e per chi ha avanzato delle perplessità di fronte all’ipotesi di una seconda staffetta identica arriva notizia che la sede milanese di via Vivaio ha stabilito che la seconda istanza è «improcedibile».Fonte: Il Cittadino
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...