martedì 28 febbraio 2012

Autobus, pendolari sul piede di guerra

Pendolari di Adda Trasporti sul piede di guerra per gli aumenti del trasporto pubblico. Formalmente niente è cambiato rispetto a prima, il prezzo del biglietto è tale e quale. Solo che Autoguidovie ha deciso di eliminare gli abbonamenti settimanale di 5 giorni, obbligando gli utenti all’acquisto del settimanale, con un costo aggiuntivo che va dai 3 ai 4 euro in più, o in alternativa l’abbonamento mensile.
Questo sta creando malumore e proteste da parte dei lavoratori e degli studenti spinesi, zelaschi e paullesi. Anche la Fil Cgil del comprensorio di Cremona ha ammesso che la questione merita attenzione e un ripensamento da parte degli organi preposti, l’amministrazione provinciale e Adda Trasporti. Già nel 2011, era stato evidenziato, dal sindacato e dalle Associazioni degli utenti, che gli aumenti (due per la precisione nel corso di uno stesso anno, con un incremento delle tariffe del 20 per cento) non corrispondevano a un adeguamento del servizio. «Nel 2011, infatti, è stato ridotto drasticamente il servizio nelle corse serali dei fine settimana, nelle giornate di sabato e della domenica, nonostante la forte richiesta dei cittadini e nonostante sino a quel momento i bus fossero fra i frequentati», protestano i sindacati. «Per noi è solo l’ennesimo aumento mascherato - sottolineano i pendolari -, il terzo dopo quelli di inizio anno nel 2011 e di agosto. Noi chiediamo alla provincia (quella di Cremona è titolare della tratta, ndr) di intervenire. In silenzio ha, di fatto, istituito nuove tasse per il trasporto pubblico locale caricandole direttamente sui viaggiatori, peraltro, senza alcuna contropartita né in termini di qualità né tantomeno con l’aumento dell’offerta». Da parte sua il direttore di esercizio di Adda Trasporti Corrado Bianchessi nega che vi siano stati aumenti a discapito dell’utenza. La società avrebbe solo lanciato una nuova politica dei prezzi, che non incide sulle tasche dei pendolari, anzi fornendo anche possibilità di risparmio. «Stiamo dando il via ad una campagna di comunicazione - spiega Bianchessi - volta a far capire che il venire meno del 5 giorni non comporterà costi aggiuntivi per chi usa i nostri bus di linea in maniera costante» . Un esempio? Per chi fa l’abbonamento per 48 settimane su 52, è vero che col sette giorni paga quasi 100 euro in più, ma se opterà per il mensile risparmierà 300 euro circa rispetto al costo del cinque giorni.Fonte: Il Cittadino
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