La data è ufficiale: i cittadini andranno alle urne per scegliere il
loro sindaco il 6 e il 7 maggio. La data è stata fissata nei giorni
scorsi dal Consiglio dei ministri, in tutto lo Stivale si rinnoveranno
circa mille amministrazioni comunali. Il turno di ballottaggio è
previsto due settimane dopo, il 20 e 21 maggio.
Nel Lodigiano la competizione elettorale coinvolgerà Sant’Angelo (la sfida probabilmente più attesa dai lodigiani e che promette più colpi di scena), Castiglione d’Adda e Valera Fratta, mentre nel Sudmilano il rinnovo dei vertici degli enti locali riguarderà San Donato, Melegnano e Dresano. Per evitare l’apertura degli uffici comunali nei giorni di Pasqua e Pasquetta, l’esecutivo ha previsto che la presentazione delle liste avvenga in anticipo (dalle ore 8 del 34esimo giorno alle ore 12 del 33esimo giorno antecedenti la data di votazione), un provvedimento preso per garantire risparmi alla finanza pubblica. Inoltre, i Comuni che andranno al voto dovranno rispettare le nuove norme in materia di contenimento delle spese degli enti locali, che prevedono la riduzione di circa il 20 per cento del numero dei consiglieri e degli assessori comunali. Non si terranno invece le elezioni provinciali, per effetto del decreto Salva Italia. Le amministrazioni che avrebbero dovuto rinnovare gli organi amministrativi sono sei: Como, Belluno, Vicenza, Genova, La Spezia e Ancona, per quanto riguarda le Regioni a statuto ordinario. A Caltanissetta, Ragusa e Cagliari, nelle Regioni a statuto speciale, la situazione è più ingarbugliata.Fonte: Il Cittadino
Nel Lodigiano la competizione elettorale coinvolgerà Sant’Angelo (la sfida probabilmente più attesa dai lodigiani e che promette più colpi di scena), Castiglione d’Adda e Valera Fratta, mentre nel Sudmilano il rinnovo dei vertici degli enti locali riguarderà San Donato, Melegnano e Dresano. Per evitare l’apertura degli uffici comunali nei giorni di Pasqua e Pasquetta, l’esecutivo ha previsto che la presentazione delle liste avvenga in anticipo (dalle ore 8 del 34esimo giorno alle ore 12 del 33esimo giorno antecedenti la data di votazione), un provvedimento preso per garantire risparmi alla finanza pubblica. Inoltre, i Comuni che andranno al voto dovranno rispettare le nuove norme in materia di contenimento delle spese degli enti locali, che prevedono la riduzione di circa il 20 per cento del numero dei consiglieri e degli assessori comunali. Non si terranno invece le elezioni provinciali, per effetto del decreto Salva Italia. Le amministrazioni che avrebbero dovuto rinnovare gli organi amministrativi sono sei: Como, Belluno, Vicenza, Genova, La Spezia e Ancona, per quanto riguarda le Regioni a statuto ordinario. A Caltanissetta, Ragusa e Cagliari, nelle Regioni a statuto speciale, la situazione è più ingarbugliata.Fonte: Il Cittadino
