martedì 28 febbraio 2012

Boffalora - Rifiuti bruciati a pochi passi dall’Adda

Bruciato fra gli alberi, a due passi dal gerale dell’Adda. Un enorme mucchio di borse piene di spazzatura, abbandonato dai turisti della domenica, nei pressi della cava Burlini, è stato incendiato, nel cuore del Parco Adda Sud. Molte bottiglie sono rimaste, annerite, ai piedi della vegetazione.
La diossina prodotta, ovviamente, dai sacchetti bruciati, è salita nell’aria ed è penetrata nel terreno, inquinando le piante e la piccola fauna. «La scoperta - spiega il vice direttore del Parco Maurizio Polli - è stata effettuata dalle nostre guardie ecologiche di turno domenica. Mi hanno chiamato per dirmi che i rifiuti da recuperare erano “diminuiti”. Una parte, infatti, era andata direttamente in fumo. Nei prossimi giorni segnaleremo l’evento ai comuni interessati di Lodi e Boffalora». «Quello dei rifiuti - è un problema grosso - commenta il presidente dell’ente Silverio Gori -; per la prossima settimana abbiamo organizzato l’operazione “Oasi pulita” a Cavenago». «Sono state incendiate le numerose borse di plastica contenenti vecchi rifiuti - spiega Fausto Brusati, la guardia ecologica volontaria che ha fatto la brutta scoperta -. Sono rimaste per terra numerose bottiglie. L’anno scorso ci siamo imbattuti in altri due casi di rifiuti incendiati. Stiamo parlando di smaltimento illegale di immondizia. Non dimentichiamo poi che la plastica, bruciando, crea diossina: questa penetra dappertutto, nelle falde, nelle foglie e nel terreno». Il Parco ha steso un verbale di segnalazione.«È difficile però - commenta Brusati - sapere chi è stato il responsabile. Potrebbe essere stata una ragazzata o un dispetto. Eventi come questo vengono compiuti di sera. Quello dei rifuti è un problema grosso. Vicino all’area di abbandono, poi, ci sono anche dei contenitori appositi». L’area, adiacente all’argine, in prima fascia, è frequentata da numerosi pescatori. Nei periodi estivi la zona è frequentatissima. «Già domenica scorsa, con la temperatura primaverile - spiega Brusati -, abbiamo trovato le prime persone che facevano i pic-nic. Chi abbandona i rifiuti va incontro a una sanzione amministrativa dai 530 euro in su, con obbligo di ripristino dell’area. Ho emesso una sanzione due settimane fa a Maleo. Ho multato una persona con la gip che ha buttato fuori dal finestrino una manciata di pezzi di carta: ha pagato 187 euro. È ora di finirla. La tolleranza verso chi getta rifiuti, per me, è zero. In giro si vede di tutto, dalle borse ai lavandini. È ora di finirla. Sia che buttino una carta di caramella o un pezzo di plastica, faccio partire la sanzione».Fonte: Il Cittadino
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