lunedì 13 febbraio 2012

Fukushima, sale la temperatura il reattore 2 sfiora gli 80 gradi

TOKYO - Ad ormai quasi un anno dalla tragedia dello tsunami, la centrale nucleare di Fukushima continua ad essere un incubo per il Giappone. La temperatura sul fondo del reattore numero 2 dell'impianto atomico è tornata a salire, fino a 78,3 gradi, al punto più alto da quando lo scorso dicembre è stato dichiarato lo stato di arresto a freddo della struttura danneggiata duramente lo scorso 11 marzo.
A renderlo noto è stata la stessa Tepco, l'azienda elettrica che gestisce la centrale, spiegando che tentativi di tenere la situazione sotto controllo sono in corso con l'aumento delle iniezioni di acqua da 13,6 a 14,6 tonnellate all'ora. Secondo Tepco non ci sarebbero comunque "elementi di criticità" in mancanza di reazioni nucleari, come confermerebbe l'assenza di xenon radioattivo.  Con lo stato di 'arresto a freddo' la temperatura del reattore dovrebbe mantenersi costantemente sotto gli 80 gradi, mentre sul fondo dovrebbe attestarsi sotto i 100 gradi, in considerazione del margine di errore attribuibile alla strumentazione, ha spiegato ancora la Tepco. Gli ultimi sviluppi sono maturati dopo che, sabato, l'utility ha rafforzato il raffreddamento iniettando più acqua, visto che la temperatura si era riportata prima a 73,3 gradi alle ore 21 (le 13 in Italia), raggiungendo poi quota 74,9 alle 23. Uno dei tre termometri che controllano il fondo del reattore ha cominciato a dare misurazioni in aumento a partire dal primo febbraio: l'ultima lettura degli altri due, invece, è regolare, visto che ha fornito temperature stabili a circa 35 gradi. Eventi che confermano le preoccupazioni degli oltre 12 mila giapponesi sfilati ieri per le strade di Tokyo chiedendo la fine dell'uso dell'energia nucleare nel paese. Kenzaburo Oe, premio Nobel per la Letteratura nel 1994, parlando ai manifestanti, riuniti in Yoyogi Park, ha ricordato come i "rifiuti radioattivi provenienti da centrali nucleari saranno a carico delle generazioni future: Non deve passare sotto silenzio, è  immorale".Fonte:La Repubblica
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