mercoledì 1 febbraio 2012

Maleo - Dalla cava sono spuntate altre fornaci

Sono tre le fornaci nascoste nel sottosuolo malerino. Nella Bassa sono giunte al termine le indagini della Soprintendenza per i beni archeologici alla cava Gallotta. «Le indagini sono quasi concluse ma una decisione davvero definitiva verrà presa tra una decina di giorni, - ha spiegato Stefania De Francesco, responsabile della Soprintendenza per i beni archeologici del Lodigiano - comunque le fornaci ritrovate sono tre, databili tutte in epoca rinascimentale - moderna, indicativamente tra il XV e XVIII secolo». «Purtroppo, finora, - ha concluso la De Francesco - non sono stati rinvenuti materiali che consentano una datazione più precisa».
Dal primo ritrovamento, l’attività della cava di Maleo non è mai stata interrotta ma il suo destino definitivo lo si conoscerà solo al termine delle indagini delle archeologhe: antichità delle fornaci e soprattutto lo stato di conservazione in cui versano sono i criteri chiave, da cui dipende il futuro della nuova cava malerina. Il primo ritrovamento era avvenuto tre mesi fa durante i regolari controlli della Soprintendenza nel corso della fase di sterramento della cava. Gli addetti ai lavori avevano scoperto nelle profondità malerine una fornace di origine post-medievale, dei primi anni del Rinascimento.In realtà il ritrovamento di fornaci nel sottosuolo lodigiano non è un fatto inusuale. La fornace infatti è la costruzione disposta per la cottura dei materiali argillosi: laterizi, vasi e statue. Nel Lodigiano l’uso di questi “forni” ha radici lontane, a partire dall’epoca romana, proprio per l’esigenza del territorio di disporre di pietre artificiali, in assenza di pietre naturali adatte a costruire.La cava al centro degli affascinanti ritrovamenti rientra nel Piano cave varato dalla Provincia di Lodi su delega di Regione Lombardia, per cui il Comune ha stipulato con la ditta escavatrice Gallotta una convenzione.L’accordo prevede una tariffa di escavazione più vantaggiosa rispetto alla minima regionale, il contenimento degli orari di attività estrattiva a beneficio dei residenti, la riqualificazione delle strade comunali e di una rotatoria. Questa cava da 19 milioni di metri cubi si affianca a quella in fase di esaurimento della Geroletta, sempre a Maleo, (da 1 milione 300 mila metri cubi) mentre è in cantiere la possibilità di scavare altri 600 mila metri cubi dalla prima cava, con un ampliamento.Fonte: Il Cittadino
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